REDAZIONE MONZA BRIANZA

Il polo di riabilitazione nel segno dello sport gli “ostacoli“ della burocrazia e l’ultima idea

È dall’inizio degli anni 2000 che la Fondazione Tavecchio sogna di avere un suo Centro. Ma è da circa 15...

È dall’inizio degli anni 2000 che la Fondazione Tavecchio sogna di avere un suo Centro. Ma è da circa 15 anni che tutto ha preso forme più definite, con l’alternarsi di un primo progetto poi saltato, a cui è seguito l’attuale, più in linea con l’Agriparco. L’idea originaria era di realizzare un Open Village che fosse centro polifunzionale con servizi di riabilitazione, formazione e sostegno a persone con disabilità, con annessa una residenza per anziani. Un progetto molto ambizioso e articolato che necessitava innanzitutto di rendere edificabile l’area per porzioni molto significative di metratura. Il che era difficile da ottenere, visto che nel Pgt del 2007 l’area fu registrata come agricola, e tale rimase fino al 2017, fino cioè al nuovo Pgt, poi ulteriormente rivisto nel 2021, che invece ha aperto alla possibilità di un permesso di costruire convenzionato. Nel frattempo nel 2017 la Fondazione Tavecchio ha aperto l’Agriparco con l’idea di integrazione con un nuovo Centro polifunzionale in appoggio. Da allora non è stata la progettualità della Fondazione ad avere difficoltà ad essere approvata, quanto invece il fatto che dal 2013, con il Piano territoriale di coordinamento provinciale, il terreno è diventato ambito di interesse provinciale e non più comunale. Si è così aperto negli ultimi anni un dialogo tra Comune e Provincia, con un protocollo d’intesa pensato ad hoc apposta per questo progetto, che ora dà il permesso di costruire.