CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Il Polo istituzionale cambia pelle: "No a supermercati e cemento"

Il Coordinamento dei comitati di quartiere chiede più verde e contesta le volumetrie degli studentati

Una manifestazione del Coordinamento dei 17 comitati Il gruppo nei giorni scorsi ha presentato un corposo documento di dieci osservazioni alla variante al Pgt sull’area a ridosso del Rondò

Una manifestazione del Coordinamento dei 17 comitati Il gruppo nei giorni scorsi ha presentato un corposo documento di dieci osservazioni alla variante al Pgt sull’area a ridosso del Rondò

La variante al Pgt relativa al Polo istituzionale vicino al rondò ei Pini non piace al Coordinamento dei 17 comitati cittadini. Il gruppo nei giorni scorsi ha presentato un corposo documento di dieci osservazioni in cui si chiede all’amministrazione comunale di preservare il verde spontaneo, di costruire il meno possibile e soprattutto di dire no ai supermercati.

Si comincia ricordando cosa sta accandendo sulle ceneri dell’ex Auchan, con la riduzione negli ultimi tempi dei padiglioni di vendita, dopo aver messo in crisi il vicinissimo supermercatato di Cinisello. "Il progetto prevede un altro supermercato, quando esiste già un Aldi a 500 metri e un Carrefour in via Boito, mentre chiudono i negozi di vicinato in via Manara e via Milazzo – protestano i diciassette comitati cittadini – . La delibera di Giunta n. 480 del 30/12/2024 riporta i complessi rapporti economici tra il Comune e l’Immobiliare europea Spa, proprietaria delle aree a sud di via Lario. Sono passati più di 20 anni e, a quanto si legge, il privato ha ancora un debito verso il Comune pari a euro 9 milioni e 446.701 euro".

L’accordo di programma del 2007 (che modifica il precedente del 2001) eliminava il Tribunale dall’area dell’ex casermone. Si parla di un’area di 260mila metri quadrati, di cui 56mila di superficie lorda di pavimento per opere pubbliche e altri 56mila per costruzioni residenziali private.

In seguito l’area dedicata a servizi pubblici è calata a 27mila metri quadrati tra residenza universitaria (da 16mila a 19mila), sede della Guardia di finanza (5mila metri quadri) e 3mila metri quadrati destinati alla Regione, per parcheggi per l’Irccs San Gerardo, anche in vista dell’arrivo della linea M5 della metropolitana.

Nel frattempo, dal primo progetto sono passati 20 anni e nella vasta area alle spalle della Provincia è cresciuto un bosco spontaneo (30mila metri quadri), che rientra nelle norme di tutela dei boschi di Regione Lombadia.

Il Coordinamento dei Comitati di quartiere chiede che si costruisca solo nella zona non boscata, a ovest del palazzo che ospita gli uffici della Provincia; l’eventuale taglio degli alberi dovrà comportare compensazioni da realizzare solo a Monza o nelle zone limitrofe. La Consulta di quartiere San Biagio chiede che in quell’area così vasta trovi posto un centro civico, dato che è l’unica delle dieci consulte a non avere una propria sede. "Chiediamo che venga convocata al più presto dalla Giunta un’assemblea pubblica sulla variante in oggetto – si fa portavoce Giorgio Majoli, coordinatore dei gruppi di cittadini – così come richiesto all’unanimità dalla Consulta San Biagio-Cazzaniga il 19 febbraio scorso. Quanto alla residenza per studenti, fino a 19mila metri quadrati (57mila metri cubi di cemento) riteniamo che tale funzione sia sovradimensionata. Si consideri che anche il Piano attuativo di via Lissoni-Sant’Andrea (ex Ugo Forti), posto molto vicino all’Ospedale San Gerardo e alla sua Università di medicina, del 2013, prevedeva ben 3.359 metri quadrati destinati ad alloggi convenzionati per studenti e docenti, mai realizzata. Qualora fosse stato vantaggioso per il privato realizzarla vendendo l’area e le volumetrie, ciò sarebbe accaduto".

I cittadini chiedono poi che venga eliminata la possibilità di costruire altri edifici residenziali fino a 13 piani.