Il “Posto occupato“ in aula contro la violenza di genere

Nel Consiglio comunale di Monza è stata introdotta la sedia rossa vuota in memoria delle vittime di violenza di genere, per sensibilizzare e combattere questo grave problema sociale. Un'iniziativa approvata all'unanimità per promuovere la consapevolezza e l'azione contro la violenza sulle donne.

Il “Posto occupato“ in aula contro la violenza di genere

Il “Posto occupato” allestito in Consiglio L’idea è stata lanciata dal consigliere di Azione Tullio Parrella

Arriva anche al Consiglio comunale di Monza il “Posto occupato“, in nome della battaglia contro la violenza di genere. Da ieri una delle sedute dell’aula consiliare, l’ultima dall’ingresso, nella prima fila, è rivestita da un tessuto rosso, davanti cui è posta una teca trasparente contenente il foglio con il logo dell’iniziativa. È quello il posto che sarebbe potuto essere occupato da una donna, se non fosse stata uccisa da una violenza che ancora oggi non conosce ragione, che significa prevaricazione, assenza di uguaglianza.

L’idea è stata lanciata dal consigliere di Azione Tullio Parrella, la cui mozione è stata poi approvata da tutto il Consiglio comunale. "La cronaca italiana riporta costantemente quello che é uno dei più gravi mali del nostro tempo: la violenza sulle donne, che da prevaricazione passa alla lesione del benessere fisico e psicologico delle vittime per arrivare al suo culmine con il femminicidio – dice il consigliere –. Da oggi nell’aula del Consiglio comunale monzese sarà presente una sedia rossa che rimarrà ora e per sempre vuota, a sottolineare il ruolo che quelle donne colpite dal fenomeno odioso della violenza non possono ricoprire. L’auspicata risoluzione di questa piaga o quantomeno la sua limitazione, passa anche per un continuo e visibile lavoro di sensibilizzazione".

Da qui le azioni che secondo il consigliere sarebbe fondamentale mettere in atto: "Rendere note le risorse messe a disposizione per contrastare la violenza, tenere alto il livello di guardia, esporre soprattutto nei luoghi istituzionali quanto tali comportamenti siano limitativi della libertà altrui, fino ad essere distruttivi. Da oggi questa battaglia avrà un posto costante in Consiglio comunale".

A.S.