CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Il Premio letterario Brianza. La storia delle sarte “piccinine“ strega la giuria di super lettori

Il riconoscimento è andato alla scrittrice Silvia Montemurro davanti alle opere di Dentello e Caprotti. Ospite d’onore Nico Acampora con il racconto della sua impresa dedicata alla nascita di PizzAut.

Il Premio letterario Brianza. La storia delle sarte “piccinine“ strega la giuria di super lettori

La platea del Premio letterario Brianza ha visto fra gli ospiti anche il papà di PizzAut Nico Acampora

È Silvia Montemurro con “La Piccinina“ la vincitrice del Premio letterario Brianza 2024. Argento per Crocifisso Dentello con ”Scuola di solitudine“ e terzo posto per Giuseppe Caprotti con “Le ossa dei Caprotti. Questo il verdetto della giuria popolare, un centinaio di forti lettori dei gruppi di lettura del territorio, chiamati a valutare la terzina selezionata dalla giuria tecnica prima dell’estate. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri pomeriggio nella sede di Assolombarda e ha accolto come ospiti d’onore Nico Acampora, fondatore di PizzAut ed Elisabetta Soglio, che hanno firmato insieme il volume “Vietato Calpestare i sogni“, il racconto emozionante della nascita della prima pizzeria gestita da ragazzi autistici. Sono stati premiati da Lele Croci, il figlio di Adriana Parravicini, una lettrice del gruppo di Lissone a cui la famiglia ha voluto dedicare il premio. Silvia Montemurro si è imposta con la storia di Nora, una delle tante “piccinine“ che tra fine Ottocento ed inizio Novecento lavoravano sottopagate nelle sartorie milanesi. Crocifisso Dentello, lo scrittore desiano, presentato da Davide Biassoni della giuria tecnica, ne “Scuola di solitudine“ ha raccontato in un romanzo breve e crudo gli anni delle scuole medie e le violenze subite. Giuseppe Caprotti invece ha ripercorso la storia (e i veleni) della famiglia che dalla tessitura in Brianza alla grande distribuzione ha rivoluzionato lo stile di vita degli italiani. Per la sezione saggi il vincitore è Giuseppe Mendicino con “Conrad. Una vita senza confini“ dedicato a Joseph Conrad a cento anni dalla morte.

Il premio della critica, presentato dalla presidente di Giuria Gianna Parri, è stato attribuito ad Anna Lina Molteni con “Nient’altro che un nome“, la vita di Emma, soprano a fine carriera, confinata nel manicomio di Volterra ai primi del Novecento attraverso le lettere scritte (e mai recapitate) alla sorella Sofia. Sono stati premiati da Edi Minguzzi, ex docente del Liceo Frisi e parte della giuria, anche i tre racconti inediti finalisti, giudicati dai giovani lettori delle classi del liceo linguistico Parini di Lissone. Vincitore Roberto Ritondale con “Torneranno a fiorire le rose“, parimerito Paolo Borsoni, arrivato da Ancona con “La Solitudine“ e Mariella Muschiato con “La Borsa chiusa“. Gianna Parri, presidente di giuria, ha voluto ricordare che nel 2025 si celebrano i 650 anni dalla nascita di Boccaccio. "Come abbiamo fatto per Manzoni, Calvino, Dante e Leopardi – ha spiegato – dedicheremo al Boccaccio il nuovo anno, Con una maratona di lettura del Decameron sotto l’Arengario". Il Premio Letterario Brianza ha il patrocinio della Provincia di Monza e Brianza, dei Comuni di Lissone, Bernareggio, Aicurzio e Seregno ed è realizzato grazie al contributo della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e di Brianzacque.