S.T.
Cronaca

Carnate, il ragazzo disabile morto nel suo letto mentre la mamma era in vacanza

Il mistero ancora in cerca di una risposta

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Un’altra inchiesta da chiudere nel 2023 è quella del ragazzo tetraplegico 16enne trovato morto il 15 novembre scorso nella sua abitazione di viale Brianza a Carnate. Una morte che sarebbe stata provocata da cause naturali ma che forse poteva essere evitata. I genitori del 16enne sono di origine romena e sono separati: il padre lavora a Torino e la madre abitava a Carnate con il figlio. Ma in quei giorni la mamma doveva assentarsi per un viaggio assieme al nuovo compagno. Per non far mancare l’assistenza al figlio disabile, aveva chiamato una badante che stesse con il ragazzo. A seguito delle chiamate telefoniche senza risposta alla badante da parte del padre del ragazzo (che era perfettamente a conoscenza del viaggio all’estero della ex moglie), l’uomo ha deciso di partire immediatamente da Torino e in macchina ha raggiunto Carnate.

Una volta a casa ha bussato ripetutamente alla porta senza però ricevere risposta. Allora ha chiamato i carabinieri che, intervenuti immediatamente, hanno scoperto il corpo senza vita del sedicenne adagiato sul letto. La badante, apparsa sotto choc, non ha saputo rispondere alle domande e non è escluso che non si fosse accorta della morte del ragazzo, che potrebbe essere rimasto soffocato dagli spasmi di cui soffriva a causa della sua malattia. Il pm della Procura di Monza Giovanni Marco Santini ha deciso di disporre l’autopsia sul corpo del 16enne per chiarire le effettive cause della morte. Il magistrato ha anche aperto un fascicolo per omicidio colposo, per il momento a carico di ignoti, per stabilire come sia morto il ragazzo ma soprattutto, a questo punto, si vuole valutare se al minore sia stata garantita un’assistenza domiciliare adeguata, vista la gravità della sua patologia.

Anche perché sembra che la badante a cui è stato affidato il ragazzo non fosse in possesso di nessun titolo né di competenze specifiche per poter assistere soggetti affetti da gravi patologie. Responsabilità che non è da escludere possano ricadere anche sulla madre del povero ragazzo, che ha affidato il figlio ad una persona non idonea a fronteggiare eventuali emergenze.