
Il rapper italo-marocchino Escomar, nome d’arte di Omar Bayouda, 22 anni, è stato arrestato a Milano dalla Polizia di Stato la notte di Capodanno. Il giovane - con quasi 400mila ascoltatori mensili su Spotify e quasi 50mila follower su Instagram - doveva scontare una pena a 7 anni di reclusione dopo una sentenza emessa dal Tribunale di Monza per reati contro patrimonio e persone, praticamente piccole rapine secondo quanto spiegato in Questura a Milano, commesse nel 2013 e 2014 in provincia di Monza.
Ad arrestarlo e condurlo in carcere sono stati gli uomini delle Volanti dopo che il 1° gennaio era scattato un ‘alert alloggiati’ (che segnala la presenza di ricercati in strutture ricettive), in centro a Milano, in via Chiossetto.
Insieme a Baby Gang, altro rapper colpito da numerosi provvedimenti giudiziari, Escomar aveva partecipato alle riprese di un video a Caloziolcorte (Lecco) violando le norme anti covid e causando l’intervento dei carabinieri.
Per lui i guai sono cominciati quando si è registrato in un bed and breakfast in zona corso Sempione. Appena i suoi dati sono stati inseriti nel sistema, in questura è arrivato l’alert alloggiati che segnala alle forze dell’ordine la presenza di un ricercato in una struttura alberghiera. I poliziotti delle Volanti sono così intervenuti in hotel e hanno bloccato Escomar.
Una volta identificato, gli agenti hanno verificato che l’artista doveva scontare un cumulo pene di sette anni e due mesi di carcere per reati contro il patrimonio e contro la persona. La sentenza era stata emessa nelle scorse settimane dal tribunale di Monza.
Il rapper nell’ottobre scorso era tornato alla ribalta delle cronache dopo l’invito ai ragazzi di partecipare alle riprese di un videoclip sul lungo Adda a Calolziocorte. A farli convergere nella città della Valle San Martino, un messaggio lanciato sui social insieme a Baby Gang che proprio alla stazione di Calolzio ha girato uno dei suoi video più conosciuti.
Il messaggio, intercettato anche dalle forze dell’ordine, dava appuntamento a tutti alla stazione di Lecco. Nel primo pomeriggio del 10 ottobre nel centro della città capoluogo, su ordine della questura, era stato preparato un comitato di accoglienza di forze dell’ordine, schierate contro ogni evenienza.
La notizia era subito giunta ad Escomar che, a quel punto, aveva dovuto ricorrere ad un piano “B“ e aveva subito lanciato un secondo messaggio, dirottando tutti i fan a Calolziocorte. Dopo l’evento a cui avevano partecipato centinaia di ragazzini, era partita la denuncia al rapper e i videomaker che erano con lui.