VIOLA MANGANO
Cronaca

Il riscatto di via Col di Lana. L’anima commerciale della vecchia “Zeguina”

Una strada malfamata e con poche attività fino a mezzo secolo fa negli anni si è trasformata e ora accoglie diversi negozi e residenze. Il problema più grande? Preoccupa la mancanza di posti per le auto.

Una strada malfamata e con poche attività fino a mezzo secolo fa negli anni si è trasformata e ora accoglie diversi negozi e residenze. Il problema più grande? Preoccupa la mancanza di posti per le auto.

Una strada malfamata e con poche attività fino a mezzo secolo fa negli anni si è trasformata e ora accoglie diversi negozi e residenze. Il problema più grande? Preoccupa la mancanza di posti per le auto.

Una via dal trascorso particolare, considerata malfamata cinquant’anni fa, quando ancora veniva chiamata “Zeguina”, ma capace di evolversi fino a diventare quella che oggi conosciamo come via Col di Lana a Monza.

Una strada che non è più la stessa, almeno sotto gli occhi di molti, con nuovi negozi e una rete sociale completamente rinnovata. Le attività l’hanno condotta negli anni a una rinascita, come affermano molti commercianti, tra cui Luigi Parma, proprietario della gastronomia Parma: "Io penso che le vie le facciano i negozi, senza non potremmo creare niente. Io sono qua da sette anni e la via era deserta. Se pensiamo che siamo arrivati noi, il fioraio, il panificio. Insomma, abbiamo costruito la via. Possiamo dire che abbiamo assolutamente vinto la nostra scommessa".

E sembra che il cambiamento non sia destinato a fermarsi, in particolare a seguito dei progetti che rivoluzioneranno la zona Rondò dei Pini, il canale Villoresi e via Milazzo. Progetti ambiziosi, dal valore di oltre 2,5 milioni di euro, che porteranno a una nuova zona residenziale, nonché a una vasta area commerciale connessa a uno spazio verde polifunzionale. "L’idea è molto valida, potrebbe portare movimento e un po’ di vita ed essere funzionale per il commercio", fa sapere Matteo Levati, panettiere.

Naturalmente le opinioni riguardo i nuovi progetti, di residenti e commercianti di via Col di Lana, sono varie e non sempre coincidenti, ma da molti è stata sollevata la questione della mancanza di parcheggi. I posti per automobili infatti scarseggiano e rappresentano una problematica per le condizioni attuali della via.

Di sicuro il disagio è aumentato negli anni con l’arrivo di nuovi negozi. Ora, considerato che in un futuro non troppo distante si prospetta una nuova ondata di attività commerciali, servirebbero ancora di più i posteggi necessari non solo ai clienti delle attività, ma anche a chi ci lavora.

"Abbiamo bisogno di più parcheggi perché ci sono condomini e negozi. Già dalle 6.30 del mattino trovo tutto occupato arrivando da Lesmo per lavorare", dice Isaac Muyulema, dipendente della gastronomia Parma. Eppure, per alcuni, la nuova zona commerciale, anche se accompagnata da parcheggi, non rappresenterà un vantaggio per la via. Piuttosto un rischio. Questo perché l’arrivo del grande centro commerciale Iperal, in costruzione al Rondò dei Pini, potrebbe minacciare le piccole attività che tanto caratterizzano via Col di Lana.

"I centri commerciali mi fanno paura perché eliminano i negozi di vicinato", sostiene Anna Villa, calzolaia. Che aggiunge: "Non è una via di passaggio, quindi devi renderti visibile". Dunque, le novità che influenzeranno la via doneranno visibilità ai negozi già presenti o li metteranno da parte? Sono previsioni difficili da formulare, ma la speranza è che si crei un nuovo equilibrio a seguito della realizzazione dei progetti, che porti beneficio a residenti, commercianti e clienti. "Penso che porti molto lavoro per tutti, almeno la speranza è sempre questa", è l’idea di Giorgio Spagliarisi, fruttivendolo.

Nonostante sia possibile che le nuove costruzioni portino beneficio ai commercianti, non tutti sono però concordi riguardo la realizzazione degli edifici che rischiano di togliere altri spazi verdi da Monza.

"Secondo me stanno costruendo troppe case. Tutte palazzine molto grandi e impattanti per il territorio", afferma Sara Lettini, fiorista, riferendosi alle palazzine di via Milazzo. A riguardo, il progetto Rondò promette la realizzazione di un’area verde con giochi per bambini, un anfiteatro naturale e un laghetto artificiale: tutte opere che dovrebbe compensare le numerose cementificazioni.