FABIO LUONGO
Cronaca

Il robot entra in corsia. Assisterà i malati nella riabilitazione

L’umanoide RoBee prodotto a Carate da Oversonic arriva a Villa Beretta. Monitorerà i parametri vitali e potrà aiutare i pazienti negli esercizi.

L’umanoide RoBee prodotto a Carate da Oversonic arriva a Villa Beretta. Monitorerà i parametri vitali e potrà aiutare i pazienti negli esercizi.

L’umanoide RoBee prodotto a Carate da Oversonic arriva a Villa Beretta. Monitorerà i parametri vitali e potrà aiutare i pazienti negli esercizi.

Un robot in corsia nei percorsi di medicina riabilitativa, sia per aiutare i pazienti nelle attività di recupero motorio e cognitivo sia per supportare il personale sanitario nel suo lavoro. È il rivoluzionario progetto made in Brianza che vedrà protagonista la versione medicale di RoBee, il robot umanoide cognitivo sviluppato dall’azienda caratese Oversonic Robotics: la novità sarà possibile grazie alla collaborazione strategica avviata tra la società fondata nel 2020 e guidata da Fabio Puglia e Paolo Denti e il Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute, centro d’eccellenza per la neuroriabilitazione e istituto di ricerca che opera in stretta sinergia con Villa Beretta, il presidio riabilitativo di Costa Masnaga dell’ospedale Valduce di Como.

RoBee sarà impiegato nel centro di ricerca, per integrare la robotica avanzata nei percorsi di medicina riabilitativa per pazienti con patologie neurologiche: il progetto, sperimentale, sarà sviluppato a Lecco, all’interno di un laboratorio di ricerca congiunto tra il Villa Beretta Institute e il Politecnico di Milano, specializzato nell’innovazione nel settore sanitario. Il robot umanoide di Oversonic, grazie alle sue avanzate capacità motorie e sensoriali, "potrà assistere i pazienti nei movimenti e negli esercizi di deambulazione – raccontano da Oversonic e dal Vbrrii –. Attraverso l’interazione verbale e visiva RoBee stimolerà anche le capacità cognitive, con esercizi collaborativi, e monitorerà in tempo reale i progressi del paziente". Non solo. Il robot svolgerà un ruolo di supporto logistico per il personale sanitario, contribuendo alla gestione delle forniture ospedaliere, al monitoraggio dei parametri vitali e all’organizzazione delle attività quotidiane con i pazienti, migliorando così l’efficienza operativa della struttura.

L’obiettivo è introdurre queste tecnologie all’avanguardia per rendere più efficaci le terapie e migliore la qualità di vita dei pazienti. Integrare RoBee nell’assistenza quotidiana dovrebbe servire inoltre a ridurre il carico di lavoro per infermieri e medici, "ottimizzando l’organizzazione del reparto". Quello che si valuterà è come, dal punto di vista del paziente, l’interazione con RoBee "possa influenzare l’adesione alle terapie riabilitative e il benessere psicologico", mentre si vedrà, nella percezione dei caregiver, "l’impatto di RoBee sul supporto all’assistito e sull’interazione con il personale medico".

"Questa collaborazione – spiega Fabio Puglia, presidente di Oversonic – segna un passo decisivo nell’integrazione della robotica avanzata nei percorsi di cura. Il nostro obiettivo è sviluppare un ecosistema tecnologico in cui intelligenza artificiale e robotica lavorino in sinergia per supportare in modo tangibile medici e pazienti, migliorando l’accesso alle cure e rendendo più efficiente l’impiego delle risorse sanitarie".

"Questo progetto pone l’uomo al centro, come colui che determina l’interazione con la tecnologia, che è sempre al servizio della dignità della persona – gli fa eco Franco Molteni, direttore scientifico del Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute –. La tecnologia non sovrasta l’uomo, ma estende la volontà della persona che deve assistere e che deve essere assistita, mantenendo in pieno le proprie capacità umane".