
La presidente del Salone del Mobile Maria Porro promuove il territorio. Un network di aziende e artigiani che ha respirato l’aria creativa di Milano. E che in fiera trova "un’occasione che anche il ’piccolo’ si può giocare".
Un’avventura che cambia ogni anno, quella del Salone del Mobile, ma con una costante nella forte presenza delle aziende brianzole, che in questi anni hanno intrecciato la loro attività con la storia di questa vetrina mondiale del made in Italy. Una storia iniziata proprio dalla spinta di un territorio in cui l’artigianalità ha saputo aprirsi ai cambiamenti. Lo spiega bene Maria Porro, 42 anni, tre figli, una laurea con lode in Scenografia a Brera, direttrice marketing dell’azienda di famiglia, ma soprattutto prima presidente donna del Salone del Mobile.
Che cosa porta la Brianza al Salone del Mobile? Quali sono le sue peculiarità?
"Il Salone è nato anche sulla spinta della vicinanza di un territorio estremamente fertile dal punto di vista produttivo a una città come Milano, con i suoi studi di architettura e con la Triennale. Questa vicinanza ha contribuito in modo molto importante. In Brianza esiste un network di aziende, fornitori di materie prime e artigiani molto fertile e di grandissima qualità. E questo è anche un territorio che ha saputo spingere sull’innovazione pur mantenendo un piede nell’artigianalità e nella tradizione. Un bell’equilibrio: la Brianza porta al Salone questo tipo di produzione di qualità".
E la Brianza cosa trova al Salone?
"Il Salone porta alla Brianza un pubblico internazionale che negli anni è cresciuto in modo molto importante, aprendosi a geografie sempre più diverse e sfidanti".
Quali sono le sfide?
"Oggi siamo di fronte a un momento importante nel passaggio generazionale non solo nei grandi brand, ma soprattutto nelle realtà molto più piccole. Bisogna lavorare sul ruolo della formazione e nell’indirizzo delle giovani generazioni".
Quali sono le novità del Salone 2025? I temi più importanti per il territorio?
"Quest’anno abbiamo due grandi temi. Anzitutto la Biennale di Euroluce, rilanciata con un forum sull’innovazione di due giorni con tavole rotonde e workshop con un taglio molto internazionale. La qualità del progetto nell’illuminazione è legata alla qualità del prodotto che si sceglie. L’iniziativa attrarrà i light designer da tutto il mondo che una volta sceglievano altre fiere. E poi nel padiglione 13-15 c’è l’installazione Villa Héritage dell’architetto francese Pierre-Yves Rochon, che firma i più importanti alberghi del mondo, dal Waldorf Astoria di New York al Danieli a Venezia, utilizzando un arredo classico nei palazzi che hanno una storia".
E poi c’è un modello da esportare...
"Abbiamo firmato in Arabia Saudita un memorandum per organizzare il Salone lì. Avremo un evento speciale già quest’anno in vista del Salone del Saudi Arabia dell’anno prossimo. Un’occasione anche per la Brianza".
I piccoli temono però di venire schiacciati dalla concorrenza dei grandi marchi in vetrina.
"È come partire da un foglio bianco. A differenza di altre manifestazioni, l’obiettivo del Salone è dare a tutti un’opportunità. Una piccola azienda che si gioca bene il suo foglio bianco ha la possibilità di brillare di più. È una grande opportunità. In più nei padiglioni c’è una concentrazione di grandi visitatori che non si trova altrove. In città c’è anche la movida, ci sono i curiosi, al Salone invece ci sono i professionisti interessati più a scoprire brand nuovi che a vedere show room uguali in tutto il mondo".
E i prezzi? Milano non invoglia...
"Il Salone ha stretto anche accordi con una rete di alberghi a prezzi calmierati e con Frecciarossa per aumentare il numero dei treni che fermano a Rho, mentre le navette collegano direttamente Rho a Linate. Quanto agli espositori, il prezzo al metro quadrato del Salone è il più basso di tutte le fiere europee e di settore, tant’è che dal 2019 a oggi non ha subito cambiamenti. Non solo: questa è un’istituzione che restituisce alla Federazione tutto ciò che guadagna. E poi abbiamo sottoposto al Comune e alla Regione la mappatura delle criticità. Quest’anno avremo un altro report. Tutti ci guadagnano, è importante che ognuno faccia la propria parte".