Tele di grandi dimensioni, che si aprono come finestre su un paesaggio interiore fatto di memoria, emozioni e possibilità di trasformazione. Dipinti astratti, in cui i colori diventano le chiavi per un viaggio nell’intimità. È quanto proporrà la mostra dell’artista italo-iraniana Bita Boloukat dal titolo “Il silenzio del vuoto“, che verrà inaugurata martedì alle 19 nello spazio espositivo Manzoni16, in via Manzoni a Monza. La mostra, curata dal critico brianzolo Alberto Moioli, permetterà di conoscere una pittrice di grande sensibilità, che nelle sue opere si muove in bilico tra la cultura più antica del Medio Oriente e una grande fascinazione per la storia dell’arte italiana.
“Il processo creativo sviluppato nei miei dipinti si basa sulla traduzione della natura in un linguaggio astratto personale - racconta Bita Boloukat -. Nella mia arte attribuisco grande importanza all’armonia tra gli spazi vuoti e pieni". "In queste composizioni - chiarisce, riferendosi alle opere in mostra - ho scelto una palette limitata, composta da pochi colori armoniosi". Il risultato è uno stile raffinato, "una capacità di intrecciare due culture tanto diverse quanto affascinanti - spiega il curatore Alberto Moioli -: quella iraniana e quella italiana".
Nata in Iran e formatasi all’Università delle Arti di Teheran, l’artista ha maturato presto una fascinazione per l’Italia, tanto da trasferirsi a Milano per laurearsi in architettura al Politecnico. "Questo duplice percorso - sottolinea Moioli - si riflette nella sua produzione artistica, che fonde sensibilità e discipline apparentemente distanti".
Dalle opere di Bita Boloukat "emerge un’esplorazione del paesaggio che è al contempo reale e simbolica - dice Moioli -. Attraverso un linguaggio pittorico astratto Bita traduce le memorie di un villaggio iraniano, a nord di Teheran, oggi scomparso, in una dimensione evocativa". Info via whatsapp al 345-9985345.
F.L.