Chi frequenta gli eventi a Monza e in Brianza (ma non solo) avrà incrociato, dietro ai tavoli del catering, ragazzi con la maglietta di TikiTaka, la rete di oltre 250 organizzazioni della provincia che ha l’obiettivo di rendere le comunità più accoglienti e inclusive. Sono i ragazzi di Tikicatering, il progetto sostenuto dalla Fondazione Comunità Monza e Brianza e ideato dalla beer specialist Eleni Pisano, che coinvolge giovani (tra i 20 e i 40 anni), avviandoli a possibili tirocini lavorativi. Un’occasione di formazione che, ad oggi, ha coinvolto una cinquantina di persone con disabilità di otto diverse cooperative.
"Uno dei principali obiettivi della rete TikiTaka è far inserire le persone diversamente abili nel mondo del lavoro – dichiara Giovanni Vergani, coordinatore della rete –. Tikicatering per noi nasce come esperienza formativa, come occasione per persone con disabilità di apprendimento ai fini di possibili inserimenti nel mondo del lavoro. Per ora sono state coinvolte più di 15 organizzazioni del territorio, soprattutto Centri diurni". Tante le occasioni che hanno “servito“ i ragazzi con i loro catering. "Siamo stati a eventi in Regione, al Politecnico di Milano, a convegni internazionali, in Fondazioni e aziende private – continua il coordinatore –. Coltiviamo molto i rapporti con le aziende perché un domani potrebbero offrire un’occasione lavorativa ai nostri ragazzi". Tanta concretezza dunque. "I ragazzi e le ragazze coinvolte hanno tutti l’attestato Hccp – chiarisce la referente del progetto, Eleni Pisano –. Organizziamo incontri sulle tecniche dell’ospitalità, sull’approccio che bisogna avere con i clienti. Ci sono rituali da rispettare a inizio e fine servizio. I ragazzi vengono trattati come una brigata e dimostrano sempre grande dedizione e professionalità".
L’attività di Tikicatering è regolata secondo la normativa sulla somministrazione di cibo e bevande e viene svolta in un centro di produzione a norma. Lo staff coinvolto è specializzato nel settore food e i prodotti badano molto alla qualità, con cibi che provengono spesso da realtà artigianali locali. "Siamo convinti che mangiare bene significhi volersi bene – conclude Pisano –, che ci siano abbinamenti che spesso non immaginiamo ma che, se sostenuti da tecnica e creatività, risultano unici e gustosi. Anche il cibo è un mezzo di comunicazione".