ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Il Tar dà ragione al Comune. Via libera a case, negozi e parco: "Rinasce un’area degradata"

Monza, c’è l’ok al piano di via Manara-Milazzo dopo il ricorso presentato da alcuni cittadini. L’assessore Lamperti esulta: nuovi servizi al posto di una zona industriale dismessa da tempo.

Monza, c’è l’ok al piano di via Manara-Milazzo dopo il ricorso presentato da alcuni cittadini. L’assessore Lamperti esulta: nuovi servizi al posto di una zona industriale dismessa da tempo.

Monza, c’è l’ok al piano di via Manara-Milazzo dopo il ricorso presentato da alcuni cittadini. L’assessore Lamperti esulta: nuovi servizi al posto di una zona industriale dismessa da tempo.

Via libera per il progetto di edilizia residenziale di via Manara-Milazzo a Monza, che tante sollevazioni ha provocato nel quartiere San Biagio. Il Tar ha dato l’ok al Comune, decretando la sua vittoria della controversia giudiziaria con alcuni cittadini, che ha determinato la sospensione del piano dei lavori per circa sei mesi. L’anno scorso per dire no ai due nuovi grandi condomini (di 7 piani) previsti al posto dell’attuale area industriale dismessa si è costituito l’apposito Comitato Via Manara-Via Milazzo, il quale a luglio incontrò l’amministrazione per chiedere modifiche al progetto che riducessero l’impatto ambientale. Il tribunale si è espresso in merito al ricorso presentato dai cittadini lo scorso ottobre, che avevano elencato ipotetici elementi di criticità sull’iter di l’approvazione. Nella sentenza il Tar ha confermato la piena legittimità del piano attuativo e dunque degli edifici residenziali previsti al posto di un’area industriale dismessa da tempo e degradata, a cui si aggiungeranno un giardino pubblico, una piazza, negozi e un collegamento tra via Manara e la ciclabile che costeggia il canale Villoresi.

"La sentenza conferma la correttezza del percorso seguito dall’amministrazione – afferma l’assessore al Governo del territorio, Marco Lamperti –. Non solo dichiara irricevibile il ricorso perché tardivo, ma entra anche nel merito, mettendo nero su bianco che una diversa altezza degli edifici rispetto a quella indicata nelle schede degli ambiti di rigenerazione non costituisce variante urbanistica e conseguentemente non è richiesta verifica di assoggettabilità a Valutazione ambientale strategica (Vas)". Il Tar sottolinea inoltre che il piano in oggetto sviluppa una superficie complessiva di 8.535 metri quadri, inferiore a quella occupata dai capannoni abbandonati, pari 9.190 metri quadri, "con una sensibile riduzione dell’impatto sulla città e sui suoi servizi". "È una sentenza che costituisce un punto di riferimento. I principi affermati dal Tar - prosegue Lamperti – non valgono solo per questo piano attuativo, ma per tutti gli ambiti di rigenerazione".

"Ora – conclude – il recupero dell’area, oggetto di degrado da decenni, potrà procedere, riconsegnando alla città una porzione verde di oltre 1.000 metri quadri e una piazza porticata a fianco delle nuove residenze, il tutto senza consumare suolo, anzi rinaturalizzando parte del suolo utilizzato dai capannoni della fabbrica". Il cantiere era stato avviato nello scorso autunno. La durata dei lavori prevista è di circa quattro anni.