Un’associazione di progetto, che punta sul volontariato e che si propone di migliorare la vita delle persone anziane, migliorando anche il rapporto fra generazioni.
Tra le tante attività di volontariato che Auser Monza e Brianza propone per vicinanza ed assistenza a persone anziane e fragili - prime tra tutte l’accompagnamento e il trasporto verso i centri di cura della provincia - ce n’è una in particolare che tocca il cuore, che aggiunge una voce ai fatti molto concreti in cui l’associazione è impegnata ogni giorno.
È la voce del “Telefono amico“, che scalda, tenendo compagnia, le mattine e i pomeriggi di persone anziane che si sentono sole, o che comunque hanno bisogno di una persona che li ascolti.
Proprio in questo consiste il servizio: chiamando il centralino del Filo d’Argento di Auser Monza e Brianza (con numeri diversi per telefono fisso e cellulare), i cittadini possono richiedere per se stessi o per un proprio familiare la compagnia telefonica. Un volontario Auser - meglio dire una volontaria Auser, dato che la ventina di persone impegnate a prestare la loro voce sono tutte donne - si assume così l’incarico di chiamare periodicamente e senza alcun tipo di costo l’anziano coinvolto.
Nel corso del 2023 sono state 10.549 le telefonate di compagnia realizzate dai volontari Auser in provincia di Monza e Brianza. "Il nostro servizio nasce con l’idea di una telefonata amichevole, senza vincoli, in cui una persona si sente libera di parlare di qualsiasi cosa – chiarisce Valentina Rotta, referente progetti e attività Auser Monza e Brianza –. Sono chiamate che in genere durano dal quarto d’ora alla mezz’oretta, ma possono durare anche un’ora, a seconda dei casi e delle volte. In genere sono una o massimo due volte a settimana. In alcuni casi anche una volta ogni 15 giorni. Se superano invece le due volte a settimana non è detto che a parlare con la persona sia sempre lo stesso volontario".
"Gli orari sono piuttosto flessibili – prosegue nella spiegazione –, dalle 9 alle 12.30 e della 14.30 alle 18. Sono quasi sempre chiamate in uscita, fatte da noi, con l’orario concordato con la persona interessata dal servizio. Di fatto è un’esperienza di ascolto attivo, utile anche a ricevere segnalazioni da parte della persona anziana".
"La nostra è una risposta alla solitudine o al senso di solitudine – commenta la volontaria –. Delle volte il senso di solitudine può sopraggiungere anche se non si è soli in casa e nella vita. Può succedere che subentri per uno stato di salute che impedisce di muoversi con libertà, o per il bisogno, ad esempio, di sfogare quelle paure e frustrazioni che non si riuscirebbero ad affrontare con i propri congiunti, magari per timore di farli preoccupare".
Da qui una riflessione di carattere sociale: "Secondo una nostra indagine, tra gli over 75 uno dei problemi più sentiti è quello della solitudine. Viene patita tantissimo, e porta spesso ad ansia o depressione".
Così la telefonata amica diventa spesso lo sfogo del proprio malessere interiore, ma altre volte può trasformarsi anche nell’occasione per condividere entusiasmo e vita.
"Tante volte i nostri utenti parlano del loro stato di disagio, ma tante altre volte è il racconto a farla da padrone – conclude Valentina Rotta –. Gli anziani amano condividere i racconti riguardanti figli e nipoti, del loro passato, del loro lavoro, delle loro esperienze. Nel caso delle donne, che sono la maggior parte dei nostri utenti, si parla molto anche di piccole cose quotidiane, come per esempio le ricette di cucina".
Per saperne di più e iscriversi al servizio è possibile chiamare i numeri: 800 995 988 da telefono fisso; 039 2454544 da cellulare.