
Era diventato il terrore delle impiegate dei Servizi sociali e delle operatrici dell’Area Minori e Famiglie del Comune, ritenute colpevoli...
Era diventato il terrore delle impiegate dei Servizi sociali e delle operatrici dell’Area Minori e Famiglie del Comune, ritenute colpevoli di avere allontanato da casa la sua compagna e i loro 4 bambini. Un comportamento, tenuto nel dicembre del 2023, che è valso a un 36enne di Carate prima il provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento agli uffici comunali e poi la condanna per stalking a 2 anni di reclusione e al risarcimento dei danni di 3mila euro ciascuno alle tre parti civili nel processo al Tribunale di Monza per avere perseguitato e aggredito quattro dipendenti del Comune, di cui 3 hanno presentato denuncia. Nel frattempo la fedina penale dell’uomo, ora 38enne, si è arricchita di altre condanne: la denuncia di maltrattamenti in famiglia presentata dalla ex gli è costata altri 2 anni di reclusione e poi 14 mesi per resistenza a pubblico ufficiale per aver aggredito i carabinieri a casa sua. Ora le accuse di maltrattamenti, lesioni personali e sequestro di persona nei confronti della figlia primogenita avuta da una precedente relazione. A 18 anni la ragazza ha denunciato che il padre la sottoponeva a un "regime oppressivo": non poteva uscire a cercarsi un lavoro, né scegliere i vestiti e neanche avere rapporti con la madre, da cui la giovane aveva deciso di andarsene per iniziare a vivere con il padre. Controllo ossessivo, insulti di ogni genere come "Maledetto il giorno che non ti ho fatto morire in pancia", botte ed esplosioni di rabbia. Al processo, ancora in corso, la ragazza ha cercato di rimangiarsi le accuse, ma poi le ha confermate.
Stefania Totaro