Il prolungamento della metro da Cologno Nord a Vimercate è attesa da decenni, indispensabile a sanare la carenza di collegamenti della Brianza est. Ma è anche e soprattutto necessario per potenziare un sistema di trasporto pubblico su ferro che contribuisca al raggiungimento degli obiettivi del taglio delle emissioni. Ma sul progetto, derubricato a metrotramvia, è subito polemica tra la maggioranza Assi e la cordata di opposizione (Pd Brugherio, Brugherio è tua e Alleanza progressista). "Dopo anni di incontri su diverse ipotesi di tracciato, l’unico rimasto sul tavolo è il peggiore che si potesse immaginare - ha sparato a zero la consigliera Laura Valli nelle riunioni di capigruppo e in Consiglio comunale -. Lo abbiamo detto con altrettanta chiarezza ai cittadini negli incontri di queste settimane e con un volantino di tutta la coalizione progressista. Il nostro Comune è quello sul quale il tracciato si ripercuote più pesantemente sia sull’abitato che sulla viabilità, senza portare benefici, né in termini di risposta alle esigenze di collegamento dei brugheresi né in termini di riduzione del traffico. Nessun correttivo sarà mai neppure sufficiente a mitigarne l’impatto. Il tracciato della metrotranvia deve cambiare radicalmente rotta perché il collegamento con Milano e Vimercate è una necessità attesa da decenni e Brugherio merita di beneficiarne al pari di tutti gli altri". La soluzione prospettata metterebbe in pericolo il quartiere sud, principalmente per due motivi: l’attraversamento di via Volturno in superficie per le frequenze dei passaggi e per la lunghezza delle interruzioni su una viabilità già in crisi; ma anche per il percorso su via Dei Mille, con il tracciato sulla stessa carreggiata delle auto e il passaggio dei treni a tre metri dalle abitazioni e una stazione inutile e impattante davanti a Cascina Sant’Ambrogio. Scetticismo anche sui finanziamenti regionali e sull’intenzione del sindaco Assi di firmare l’accordo con gli altri Comuni e sull’effettivo stanziamento ministeriale da 15 milioni mancanti. Getta acqua sul fuoco il sindaco Roberto Assi, insieme al presidente del Consiglio comunale Michele Bulzomì.
Ribadiscono la necessità della metropolitana e che non venga trasformata in un tram. "Nella scorsa legislatura - ricorda Assi - si accettava il passaggio in trincea nel quartiere sud e oggi gli stessi ci dicono che mette in pericolo il quartiere sud. È vero, lì accanto ci sono case degli anni ‘60 che verrebbero inghiottite. A quel punto servirebbero opere di compensazione antisismica. Le forze di opposizione dovevano alzare la voce nel 2021 e 2022, quando governavano la città. Noi chiediamo la metropolitana interrata e la tutela del nostro territorio. Il tram non ci serve".
Cristina Bertolini