DARIO CRIPPA
Cronaca

Il viale degli incidenti. Oltre 200 in 9 anni: "Strada pericolosa. Il Comune intervenga"

L’associazione 2NOVE9 chiede di ripensare l’arteria davanti alla Villa dove venerdì due motociclisti sono morti scontrandosi con un Suv "Non c’è piena visibilità e manca lo spazio per manovre di emergenza".

Il viale degli incidenti. Oltre 200 in 9 anni: "Strada pericolosa. Il Comune intervenga"

Il viale degli incidenti. Oltre 200 in 9 anni: "Strada pericolosa. Il Comune intervenga"

Circa 200 incidenti nel giro degli ultimi 8 anni (una media di 25 all’anno) lungo i 1.370 metri percorribili di viale Cesare Battisti. Dati Istat dal 2013 al 2021. Soltanto nel 2022, ultimo anno disponibile al momento, sono stati rilevati altri 21 incidenti stradali lungo quella strada "consolidando cosi una media di oltre 22 incidenti annui rilevati dalle forze dell’ordine". "Nonostante il sindaco abbia ricordato come negli ultimi 35 anni in città non ci siano mai stati incidenti con vittime due motociclisti, la situazione di viale Cesare Battisti è critica". Ilpensiero corre all’incidente costato due vite il 5 luglio scorso all’incrocio fra viale Battisti e via Rossini.Ne sono convinti a “2NOVE9 Associazione Vittime Incidenti Stradali APS“, che dal 2017 si occupa di incidenti e che conta in tutta Italia circa 450 soci soprattutto tra famiglie che hanno avuto vittime sulla strada.

E se la sede legale è a Milano, la testa operativa dell’associazione è nel cuore della Brianza, a Camparada. Dice il presidente Roberto Cancedda: "Premettendo che gli utenti della strada devono rispettare il Codice della Strada, ovvero mantenere distanza di sicurezza, procedere a una velocità consona alle condizioni in cui versa l’infrastruttura e in relazione alla visibilità, rispettando le precedenze spesso dettate dalle intersezioni semaforiche, possiamo notare che l’attuale conformazione della strada in questione non consente piena visibilità alle intersezioni e che questo pregiudica l’esito positivo di qualsiasi manovra di emergenza da parte degli utenti della strada in caso di pericolo".Le indagini sull’incidente di venerdì sono in corso, "ma a prescindere dalle responsabilità o dall’errore umano, anche l’infrastruttura, lo ricordiamo, si deve garantire la minimizzazione del rischio di incidente. È necessario un approfondito studio non solo da parte dell’ufficio tecnico comunale, che ha già dato ampia dimostrazione dei propri limiti, ma bisogna avvalersi congiuntamente di psicologi del traffico in grado di rivedere le potenzialità dell’infrastruttura, in quanto la sua conformazione risulta, ad oggi, vetusta e comunque potenzialmente pericolosa, cosi come dimostrato dalle statistiche che, purtroppo, non comprendono il sinistro mortale plurimo appena occorso". L’associazione vuole fare la sua parte: "Siamo a completa disposizione delle famiglie coinvolte per tutelarle gratuitamente e soprattutto fornire loro la migliore assistenza psicologica per l’elaborazione di quanto accaduto. Questo ennesimo incidente non può essere l’ennesima scusa per incolpare il destino, ma per stabilire precise responsabilità e lavorare, pezzo per pezzo, all’ammodernamento delle infrastrutture della città, insieme alla loro sicurezza". Nata da un gruppo di motociclisti che aveva sperimentato diversi lutti fra le loro fila, l’associazione, che non ha alcuno scopo di lucro, non intende mollare. "Auspichiamo che queste famiglie non vengano abbandonate a se stesse, ma che possano essere aiutate dalle istituzioni a unirsi ai nostri professionisti e alle nostre famiglie in modo da poter affrontareil difficile calvario che purtroppo da alcuni giorni ci accomuna.