FABIO LUONGO
Cronaca

Il voto della Brianza. Otto candidati si giocano un seggio a Palazzo Madama

In corsa non solo i big dei tradizionali schieramenti politici. Chi si aggiudicherà il confronto occuperà il posto in Senato. rimasto vuoto dopo la morte di Silvio Berlusconi.

Il voto della Brianza. Otto candidati  si giocano un seggio a Palazzo Madama

Il voto della Brianza. Otto candidati si giocano un seggio a Palazzo Madama

Sono otto i nomi dei candidati che i brianzoli troveranno sulla schede domani e lunedì, aspiranti al seggio del Senato che fu di Silvio Berlusconi. Accanto alle due coalizioni di centrodestra e centrosinistra ci sono infatti altre sei liste in lizza.

Così in corsa per le elezioni suppletive del collegio monzese per il centrodestra c’è Adriano Galliani, fedelissimo del Cavaliere e amministratore delegato del Monza calcio, già a Palazzo Madama nella passata legislatura. A sostenerlo è una coalizione formata da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi Moderati. "Conosco la Brianza, sono di Monza – ha detto Galliani –. Questa terra sta bene, ma la mobilità è il primo punto da affrontare. Tra i problemi che mi sono stati manifestati c’è anche quello della sicurezza. Sono particolarmente motivato nell’affrontarli e nel dialogare con il territorio, perché lo sento mio".

Un centrosinistra allargato supporta invece la candidatura di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, fondatore di Eumans, movimento paneuropeo di iniziativa popolare, e già eurodeputato con la Lista Bonino. Con lui ci sono Pd, Movimento 5 Stelle, Azione, Possibile, Più Europa, Radicali Italia, Verdi e Sinistra Italiana, Libdem, Socialisti e Volt. Cappato ha parlato di un impegno "per la vita delle persone, per la vita dell’ecosistema e per la vita della democrazia" e ha messo sul piatto l’idea di un referendum su Pedemontana "per lasciar decidere ai cittadini tra investire su una nuova autostrada o su soluzioni alternative di mobilità, col rafforzamento delle linee ferroviarie esistenti, delle ciclovie e del trasporto pubblico". Stesso discorso sulla sanità, "per difendere e potenziare la sanità pubblica e territoriale". A sparigliare le carte dalla Sicilia è arrivato Cateno De Luca, vulcanico sindaco di Taormina, già primo cittadino di Messina e leader della lista Sud con Nord, sbarcato in Brianza sotto gli slogan “La competenza senza confini“ e “Aggiusto i disastri degli altri“. De Luca si pone come alternativo ai partiti e punta a ribaltare i pronostici, proponendo "un modello di buona amministrazione che ha già dato i suoi frutti in cinque diversi Comuni della mia Regione". Per il politico siciliano "Pedemontana è utile e va completata".

Per il Partito Comunista Italiano si candida il novese Domenico Di Modugno, lavoratore autonomo a capo di un’azienda che opera in Brianza, già consigliere comunale a Paderno Dugnano e con una lunga militanza politica alle spalle. Per lui un programma in difesa del lavoro, della pace e della sanità pubblica e contro la realizzazione delle nuove tratte di Pedemontana, da sostituire con un potenziamento del trasporto pubblico e delle linee ferroviarie.

Per Unione Popolare corre Giovanna Capelli, ex insegnante delle scuole medie e superiori ed ex preside nell’hinterland milanese, già consigliera comunale a Cologno Monzese e già senatrice per Rifondazione Comunista ai tempi del secondo governo Prodi. Punta l’attenzione sui diritti sociali e sulla difesa della sanità pubblica, con i problemi legati alle liste d’attesa e alla mancanza di medici di famiglia. Tra i temi della sua campagna il no alla Pedemontana e il no alla guerra. "Per noi i diritti sociali sono fondamentali – ha spiegato –. La Brianza è un territorio ricco, ma è in sofferenza". Quanto a Pedemontana "è un’opera che non si deve fare, è un’autostrada inutile che distrugge il territorio e lo cementifica".

La lista Democrazia Sovrana e Popolare, cofondata da Marco Rizzo, presidente onorario del Partito Comunista, e da altri movimenti schiera il medico Daniele Giovanardi, ex primario del pronto soccorso del Policlinico di Modena, fratello dell’ex senatore e ministro Carlo Giovanardi e già in lizza nel 2022 in Emilia sempre per Palazzo Madama con Italia Sovrana e Popolare. Giovanardi, critico nei confronti della gestione della pandemia da Covid, è sceso in campo "per far sentire le nostre ragioni sulla libertà del diritto del paziente di essere curato, sulla pace e sul reale impatto dell’uomo sull’ambiente". Tra i motivi della sua candidatura, la battaglia "contro i rischi di distorsione della professione medica, perché i medici possano continuare a fare solo gli interessi del paziente, agendo in scienza e coscienza".

Frontman del partito Forza del Popolo è Lillo Massimiliano Musso, avvocato, esponente di spicco del fronte novax e sovranista, segretario nazionale di FdP dal 2021. La decisione di partecipare alle suppletive monzesi è stata presa "per colmare un vuoto di rappresentanza" e per sostenere "la fuoriuscita controllata dell’Italia dall’Unione Europea e difendere l’economia nazionale e la proprietà degli italiani", la neutralità rispetto alla guerra in Ucraina, "una disciplina stringente sulla ricerca scientifica" e "la verità fino in fondo sulla pandemia".

È infine Andrea Brenna il candidato di Democrazia e Sussidiarietà, partito che si richiama alla storia del popolarismo di ispirazione cristiana. Brenna è libero professionista e attualmente vicesindaco e assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica nel Comune di Grandate, in provincia di Como.

Fondatore e presidente di Democrazia e Sussidiarietà, in precedenza è stato segretario nazionale del Popolo della Famiglia. Si propone con un programma "che mette al centro la persona, con particolare attenzione ai più fragili", per una politica che "promuove sempre, positivamente e senza condizioni, la vita di ciascuno e le aggregazioni spontanee che meglio ne garantiscono lo sviluppo".