Ilaria Salis fa appello a Giorgia Meloni: “Trasferitemi in ambasciata, io e la mia famiglia in pericolo”

Con una lettera indirizzata ai vertici del Governo italiano, l’italiana detenuta in Ungheria ha chiesto di scontare gli arresti domiciliari nella sede diplomatica

Giorgia Meloni e Ilaria Salis, detenuta da oltre un anno in Ungheria perché accusata di aver aggredito due militanti neonazisti nel febbraio 2023: rischia fino a 24 anni di carcere

Giorgia Meloni e Ilaria Salis, detenuta da oltre un anno in Ungheria perché accusata di aver aggredito due militanti neonazisti nel febbraio 2023: rischia fino a 24 anni di carcere

Ilaria Salis ha chiesto al Governo italiano di scontare nell’ambasciata italiana a Budapest gli arresti domiciliari che le sono stati concessi dal tribunale ungherese che la sta processando con l’accusa di aver aggredito due militanti neonazisti nel febbraio 2023. L’insegnante monzese di 39 anni ha fatto questa richiesta scrivendo una lettera alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro degli Esteri Antonio Tajani, al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

“Pericoli per la sicurezza”

Il timore espresso da Salis riguarda i “pericoli per la sua sicurezza”, per la sua famiglia e per i cittadini italiani che la assistono, dopo la rivelazione in tribunale del suo indirizzo e le minacce che, da allora, ha ricevute attraverso un sito neonazista. A dare notizia della lettera spedita ai vertici del Governo è stato il padre della donna, Roberto Salis.

Ilaria Salis è uscita dal carcere di Budapest, dopo oltre 15 mesi di durissima detenzione, il 23 maggio. Il tribunale le ha accordato gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, dietro il pagamento di una cauzione di 40.000 euro. 

La candidatura alle europee

Nel frattempo, Salis è candidata alle elezioni europee – come capolista nella circoscrizione Nord Ovest – col partito Alleanza Verdi e Sinistra. Dalla sua cella in Ungheria l’attivista monzese aveva ringraziato con una lettera “le persone che in Italia mi hanno supportato in questi lunghi mesi senza rimanere indifferenti di fronte alla sconvolgente storia di cui sono, mio malgrado, protagonista da più di un anno”.

L’arresto nel 2023

Salis era stata arrestata l’11 febbraio 2023 insieme ad alcuni militati antifascisti tedeschi per una serie di aggressioni a danno di alcuni estremisti di destra che, tra il 9 e il 12 febbraio, stavano festeggiando il Giorno dell’onore, una manifestazione in cui ogni anno migliaia di neonazisti celebrano il battaglione nazista che nel 1945 si oppose all’assedio di Budapest da parte dell’Armata Rossa.

Nel caso in cui Salis venisse dichiarata colpevole di aver partecipato a una o più aggressioni: a sostenere questa accusa ci sarebbero, secondo i magistrati ungherese, dei video di sorveglianza. Nel frattempo, è detenuta in un carcere di massima sicurezza in condizioni molto difficili, definite dalla famiglia e da diversi osservatori internazionali come “disumane”.

Chiesti 11 anni di carcere

Nel corso della prima udienza del processo – dove in aula era con le manette ai polsi e i ceppi ai piedi – la trentanovenne italiana si è dichiarata non colpevole. La procura di Budapest, che rappresenta l’accusa, ha chiesto una condanna a 11 anni di carcere per il reato di “lesioni potenzialmente mortali”.