DARIO CRIPPA
Cronaca

Monza, operaio 22enne incastrato nel nastro trasportatore. Nell’impianto della Corioni il quinto morto sul lavoro del 2024

I vigili del fuoco hanno dovuto faticare a lungo per recuperare il corpo. Nella tragica conta da gennaio a ieri le vittime erano quasi tutte straniere, e in tre casi molto giovani

I colleghi lo hanno visto sparire incastrato nel rullo e ne hanno sentito l’urlo. Una fine tragica, una morte indecente, praticamente sul colpo, secondo le prime ricostruzioni, è avvenuta ieri pochi minuti prima delle 16 in un’azienda che si occupa di smaltimento dei rifiuti sulla strada comunale per Cinisello 44/66. Alla Corioni di Monza, ai confini con Cinisello, in un’azienda che da una quarantina di anni lavora nel campo dei rifiuti. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo per recuperare il corpo dell’operaio egiziano di 22 anni rimasto incastrato. A giugno aveva ottenuto il permesso di soggiorno, grazie al quale aveva ottenuto un contratto di somministrazione di lavoro nell’impresa brianzola.

Incastrato nel nastro trasportatore. Monza, nell’impianto della Corioni il quinto morto sul lavoro del 2024
I vigili del fuoco hanno dovuto faticare a lungo per recuperare il corpo dell’operaio: aveva 22 anni . Nella tragica conta da gennaio a ieri le vittime erano quasi tutte straniere, e in tre casi molto giovani.

Ed è una triste conta quella dei morti sul lavoro registrati da inizio anno in Brianza. Cinque casi, da gennaio ad agosto, nel giro di poche decine di chilometri. Le vittime accomunate da un tratto: tranne la prima, le vittime erano tutte straniere, e in tre casi molto giovani.

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Il primo caso a Bernareggio, un uomo di 64 anni di Carnate era precipitato da 4 metri in una villetta che stava ristrutturando. Poi il 24 aprile, Mohamed Abdeltawwab Kamel Mabdrouk, un muratore egiziano di 42 anni, mentre stava lavorando in un palazzo in costruzione di via Giacosa a Monza era stato colpito da un pezzo di metallo caduto da una gru. Il lavoratore, residente a Milano, era stato soccorso dall’auto medica e dalla Croce Verde Lissonese. Aveva perso immediatamente conoscenza, era stato portato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo. Dopo cinque giorni di agonia, Mohamed era morto. Alla sua famiglia (moglie e 4 figli), appena fatti arrivare dall’Egitto, non era rimasto altro da fare che tornare in patria.

Un altro infortunio mortale si era registrato pochi giorni dopo, l’11 giugno, a Brugherio. Vittima un operaio di 24 anni, travolto e ucciso dalla fiammata provocata da un’esplosione mentre stava lavorando nel reparto di miscelazione solventi e resine di una piccola azienda di vernici. Era originario del Gambia e si chiamava Amadou Sanneh, residente a Lentate sul Seveso ma domiciliato a Monza. Il 24enne da circa tre anni era operaio per la Mega Wilckens, ditta che conta una ventina di dipendenti a Brugherio.

La terza vittima in Brianza, l’ultima, era stata Mearouane Mekaoui, 33 anni, origini marocchine, morto pressoché sul colpo il 15 giugno mentre si trovava al lavoro alla Steelera srl, una carpenteria metallica medio pesante in via Cascina Greppi a Sovico, dove era stato centrato da un carico sospeso.