
L'Inps di Seregno
Seregno (Monza e Brianza), 21 febbraio 2016 - E' finita la carta all’Inps. Ha il sapore della beffa, l’ultimo disservizio che lo sportello seregnese dell’istituto di previdenza sociale, in via Briantina, offre ai cittadini.
Le risme di carta bianca, in formato A4, usate normalmente per fotocopie o stampe di documenti, sono consegnate dagli uffici centrali a quelli periferici con parsimonia. Nei giorni scorsi gli utenti sono stati invitati a tornare l’indomani, sempre che le consegne della cancelleria con il contagocce fossero state effettuate, per avere i documenti necessari, o addirittura a portare la carta da casa.
Già gli uffici dell’alta Brianza monzese hanno pagato un pesante dazio, in termini di spending review, con la chiusura dallo scorso novembre dell’ufficio di Carate Brianza. Ora anche la mancanza di carta per stampanti e fotocopie, rende la situazione invivibile.
Va ricordato che l’ufficio Inps di via Briantina, a Seregno con l’accorpamento dallo scorso 1 novembre della vicina sezione caratese, serve un bacino di undici comuni che comprende oltre a Seregno, anche Giussano, Albiate, Meda, Carate, Verano, Briosco, Triuggio, Besana, Veduggio con Colzano, Renate, con una popolazione di circa 190mila abitanti. Questo per gli impiegati Inps è un periodo critico per le richieste di Cud, o la certificazione unica, ma anche dell’Obis, il certificato di reddito annuale (il riepilogo dell’ammontare della pensione), e gli estratti di decorrenza pensionistica. Tutti documenti che fino a due anni fa venivano recapitati nelle case dei brianzoli, i quali adesso se non sono in possesso di uno strumento informatico devono mettersi in coda agli sportelli Inps per poter avere la documentazione. Sempre che la carta sia disponibile, altrimenti bisogna armarsi di pazienza e tornare il giorno dopo, se si è fortunati.
Tutta questa situazione va inserita a livello seregnese in un contesto dove da una parte non si ha il materiale di cancelleria per gli uffici e dall’altra la stessa Inps è proprietaria di un intero edificio ormai fatiscente da decenni, dell’ex clinica Santa Maria, un’area di diversi piani tra le vie Circonvallazione, Settembrini e Boccaccio. Un intero palazzo lasciato a marcire da anni, del quale mai nessuno ha voluto veramente occuparsi. All’interno dell’agenzia seregnese bocche cucine: anche il responsabile di agenzia, Antonio Bongiovanni, non può parlare con la stampa.