REDAZIONE MONZA BRIANZA

Insulti, urla e prevaricazioni contro gli operai esterni della Vefer

La protesta si allarga: informata la Digos sugli episodi avvenuti nell’azienda

Insulti, urla e atteggiamenti di prevaricazione contro i lavoratori esterni impiegati nell’azienda di Lissone Vefer spa, fino anche a casi di violenza privata. Tra gli episodi più gravi segnalati dai lavoratori c’è un’aggressione con le forbici - avvenuta circa un mese fa nel magazzino di via Martiri della Libertà - che ha portato a tagliare i capelli e la maglietta a un operaio. E poi altri abusi, avvenuti anche nell’altro magazzino aziendale a Bareggia, ripetuti sempre dalle stesse due persone contro gli operatori esterni. Non è solo una protesta sindacale quella dei 74 lavoratori della ditta esterna Itala Project che mercoledì hanno scioperato davanti alla Vefer di Lissone, ma è anche una denuncia di situazioni lesive della dignità sui luoghi di lavoro. Atteggiamenti con risvolti penali avvenuti nelle ultime settimane di cui è già stata informata la Digos presso la questura di Monza e per cui si stanno preparando le denunce da presentare ai carabinieri di Lissone.

A coordinare lo stato di agitazione dei 74 operatori della Itala Project, unica ditta esterna attualmente in servizio per la Vefer, è il sindacalista di Cub Trasporti, Luis Seclen Monsalve, che settimana scorsa ha riunito i lavoratori in assemblea e ha informato le due aziende della situazione ormai non più tollerabile. Dopo il primo sciopero di mercoledì "chiediamo ancora alla Vefer – dice Luis Seclen Monsalve – di prendere provvedimenti concreti contro gli abusi. Attendiamo una risposta entro martedì, altrimenti inizieremo uno sciopero ad oltranza col blocco dei cancelli dell’azienda". M.Ag.