Insultò i poliziotti durante lo sfratto ma in Tribunale non arriva nessuno

Udienza rinviata, al dibattimento non si sono presentati neppure gli agenti chiamati a testimoniare contro il cantante

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Morgan ancora alla sbarra al Tribunale di Monza, questa volta per avere insultato i poliziotti durante lo sfratto dalla sua abitazione nel 2019.

Ma nessuno si presenta davanti al giudice, neanche l’agente che era stato chiamato a testimoniare al processo, che slitta a novembre.

Marco Castoldi, cantautore di origine monzese di 49 anni, è imputato di oltraggio a pubblico ufficiale nei confronti di tre uomini della polizia di Stato di Monza, che non si sono però costituiti parti civili al dibattimento per ottenere un risarcimento dei danni e non si sono neanche presentati nell’aula del Tribunale di Monza, dove ieri mattina c’erano soltanto il rappresentante della pubblica accusa e il difensore di Morgan, anche lui assente, l’avvocato Roberto Iannaccone. Il dibattimento sarebbe dovuto iniziare comunque, ma è risultato assente anche un altro poliziotto convocato a testimoniare sui fatti contestati che, nonostante risultasse la regolare notifica nei suoi confronti per comparire davanti al giudice, non si è presentato senza fare arrivare in Tribunale una motivazione per l’assenza ingiustificata. Al giudice non è rimasto altro da fare che rinviare il dibattimento. Marco Castoldi, che si proclama innocente, è già stato condannato dal Tribunale di Monza nel 2015 a 3 mesi di reclusione con la pena sospesa per oltraggio nei confronti di altri poliziotti, avvenuto nel 2011 quando erano intervenuti sotto casa di Morgan per arrestare un presunto spacciatore di droga sudamericano.

S.T.