STEFANIA TOTARO
Cronaca

Karine Cogliati, il giallo della morte: trovata legata mani e piedi in un sentiero a Carate Brianza

Solo l’autopsia sul corpo della 26enne italo-brasiliana scoperto domenica nella zona delle grotte di Realdino chiarirà l’esatta cause del decesso. Qualcuno ha spostato e abbandonato il cadavere

Karine Cogliati, l'italo brasiliana 26enne trovata morta a Carate Brianza

Karine Cogliati, l'italo brasiliana 26enne trovata morta a Carate Brianza

Carate Brianza (Monza Brianza), 18 Febbraio 2025 – Raccolta in posizione fetale e legata con una felpa che passava sotto le gambe, allacciava le caviglie e che qualcuno le ha poi annodato sopra la testa come un sacchetto per trasportarla nel luogo in cui il suo corpo è stato abbandonato.

Il ritrovamento del corpo

Così è stata trovata domenica pomeriggio la ragazza italo-brasiliana di 26 anni senza fissa dimora, il cui cadavere è stato scoperto da un cittadino che stava passeggiando in un sentiero impervio nella zona delle grotte di Realdino a Carate Brianza.

Identità della vittima

La giovane, Karine Cogliati, nata in Brianza da madre brasiliana e conosciuta al Servizio per la cura delle tossicodipendenze, con due figlie e con denunce per reati minori accumulate negli anni, non presentava segni di violenza sul corpo. Tuttavia, le circostanze del suo ritrovamento e il mistero sulle cause del suo decesso hanno spinto la Procura di Monza, coordinata da Claudio Gittardi, ad indagare più a fondo.

Indagini e ipotesi

Domani la salma della ragazza sarà sottoposta all'autopsia disposta dal sostituto procuratore Flaminio Forieri per capire cosa ne abbia causato la morte. Intanto, i carabinieri della Compagnia di Seregno stanno ascoltando le persone che la 26enne frequentava, tra la zona di piazza Cambiaghi nel centro di Monza dove sotto i portici stazionano di giorno e dormono la notte senza tetto, e alcune conoscenze a Carate Brianza dove era residente ed è stata ritrovata.

L'ipotesi al momento è che la giovane possa avere avuto un malore, forse causato da una overdose visti i trascorsi di assunzione di droga, mentre si trovava in compagnia di altri. Conoscenti o amici che poi avrebbero deciso di sbarazzarsi della giovane morta, trasportandola fino al sentiero e abbandonandola.