Vimercate (Monza e Brianza) - I go-kart sfrecciano in centro per ricordare a tutti che lo sport deve essere senza barriere. Ieri, la scuderia di Wheelchair Karting ha fatto tappa a Vimercate. Per tutto il giorno i bolidi di Nico Tremolada e i suoi piloti speciali hanno sfrecciato in piazza Unità d’Italia, davanti al Municipio. Niente auto dalle 10 alle 17, al loro posto il sogno di inclusione che l’associazione di Pessano regala a migliaia di disabili in Italia. Una festa per tanti ragazzi e pure per il Comune che ha messo a disposizione del gruppo il cuore della città.
La vicesindaca Mariasole Mascia è stata la prima a salire a bordo: "Un’esperienza straordinaria - dice - un modo originale di far passare un messaggio così importante. I ragazzi erano emozionati, noi felicissimi di avere sposato la causa". "Ci saranno altri appuntamenti", promette. La storia del gruppo è ancora più straordinaria se ci si addentra nei suoi esordi. É nato tutto dopo l’incidente del fondatore, che ha perso le gambe da adolescente. "Ero in moto. Due giorni dopo avrei compiuto 18 anni. Mi sono risvegliato paralizzato. Ho dovuto cambiare prospettiva", racconta Nico Tremolada, oggi trentenne. La sofferenza lo spinge verso gli altri.
«Volevo che i ragazzi come me potessero provare l’ebbrezza della velocità in assoluta sicurezza". Al suo fianco, papà Luigi, ex elettrauto in pensione che prende subito sul serio il progetto. Trova le prime macchine, le modifica. "Si guida solo con le mani - spiega - grazie ai comandi al volante". Prima di loro "chi era in carrozzina non poteva vivere una giornata come questa". In una frase "c’è tutto il significato del nostro impegno".
L’officina diventa presto una grande famiglia allargata, si aggregano 45 angeli-tuttofare, ci credono in tanti e i numeri lo confermano. Tre anni fa erano 140, nel 2021 1.400, nel 2022 tremila, e nel 2023 solo all’Autodromo di Monza per “Le sei ruote della speranza“ sono arrivati in 550. "Una vittoria sul pregiudizio – per padre e figlio – la verità è che alla fine nessuno fa più caso alla diversità. La battaglia contro la discriminazione si vince anche così". Giorno dopo giorno i meccanici “fai da te“ sono riusciti ad ampliare la platea di chi può salire sulle macchinine: "Grazie a quelle a doppia guida, Down, ciechi e ipovedenti fanno da soli seguendo le indicazioni del navigatore impartite grazie a un interfono nei caschi. Un altro traguardo tagliato".