ANTONIO CACCAMO
Cronaca

La banda che svaligiava le aziende

Rocambolesco inseguimento in tangenziale, fermati sei uomini di etnia rom, 4 furti l’1 luglio tra Nova e Cesano.

di Antonio Caccamo

Sgominata una banda di etnia rom specializzata in furti nelle aziende, sei persone fermate e recuperata refurtiva per 30mila euro che i malviventi avrebbero rivenduto. È il bilancio della “Operazione camper”, che ha visto impegnati i carabinieri del Comando provinciale di Monza Brianza, i reparti territoriali e il 2° Nucleo elicotteri dell’Arma. Ieri mattina sono stati fermati a Milano sei uomini, tutti della Bosnia Erzegoniva e di etnia rom, eseguendo un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Monza. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in furti aggravati a danno di aziende e resistenza a pubblico ufficiale.

Quest’ultima fattispecie di reato è scattata perché mentre l’1 luglio fuggivano sulle Tangenziali milanesi dopo avere svaligiato i capannoni lanciavano dal furgone la refurtiva - trapani, smerigliatrici, levigatrici - cercando di mandare fuori strada i carabinieri che li tallonavano. In un video dei carabinieri, si vedono zigzagare, sfiorando auto e camion, nel traffico inseguiti dai militari e aprire la porta posteriore del camioncino bianco e scaraventare a terra i pacchi con dentro il bottino. L’attività investigativa è stata condotta dai militari della Compagnia di Vimercate. A metterli sulle tracce della banda di nomadi sono stati 4 furti commessi l’1 luglio in altrettante aziende di Nova Milanese, Seveso e Cesano Maderno attive nel settore della meccanica di precisione e arredamento. Le ruberie sono state commesse con la tecnica della spaccata, utilizzando mezzi di trasporto propri o muletti trovati delle ditte e utilizzati per abbattere le porte dei capannoni. Succede però che l’1 luglio le pattuglie dei carabinieri e della polizia stradale di Arcore in servizio di perlustrazione mettono in fuga i malviventi. Nasce un inseguimento che va avanti per 20 km sulle Tangenziali Nord ed Est di Milano fino al campo rom di via Bonfadini a Milano, e abbandonando la refurtiva e il furgone bianco e scappano a piedi facendo perdere le proprie tracce. L’acquisizione dei filmati delle telecamere di sorveglianza poste all’interno delle ditte derubate ha consentito di identificare prima alcuni componenti della banda, già conosciuti dai carabinieri per precedenti, e di riconoscerne altri. A quel punto gli investigatori hanno potuto stabilire la comune matrice dei quattro furti dell’1 luglio. La Procura di Monza ha ritenuto sufficienti gli elementi raccolti e ha emesso i decreti di fermo di indiziato di delitto ora oggetto di convalida. Al blitz hanno partecipato oltre 80 militari che si sono diretti su due obiettivi: il parcheggio antistante il centro sportivo “Saini” di Milano e nei pressi dell’ortomercato meneghino. Hanno trovato i ricercati a bordo dei camper dove vivono con le famiglie, spostandosi frequentemente e sostando in aree pubbliche, privilegiando parcheggi di parchi commerciali e zone industriali.

I sei rom sono stati bloccati e non hanno avuto neppure il tempo di reagire. Nel mentre che notificavano i provvedimenti restrittivi una delle persone destinataria del fermo è risultata destinataria di un ordine di carcerazione emesso, questa volta, dalla Procura della Repubblica di Bergamo. Dovrà scontare una pena detentiva di 2 anni 2 mesi e 6 giorni per due furti avvenuti nel dicembre 2016 a Milano e nel luglio 2017 a Chignolo d’Isola, nella Bergamasca. Ora un altro processo lo attende, in compagnia degli altri componenti della banda.