
di Gabriele Bassani
Tim investe sulla Brianza con la fibra ottica attraverso un piano che punta a coprire 46 Comuni della provincia con il primo progetto redatto sulla base del nuovo Codice europeo per le infrastrutture di telecomunicazione. Nel lungo elenco dei territori dove verranno realizzati gli interventi, oltre a Monza figurano Agrate, Aicurzio, Albiate, Arcore, Barlassina, Bellusco, Bernareggio, Besana, Biassono, Bovisio-Masciago, Briosco, Brugherio, Burago di Molgora, Busnago, Caponago, Carate, Carnate, Cavenago, Cesano Maderno, Concorezzo, Cornate d’Adda, Desio, Giussano, Lentate sul Seveso, Lesmo, Limbiate, Lissone, Macherio, Meda, Misinto, Muggiò, Nova Milanese, Ornago, Renate, Ronco Briantino, Seregno, Seveso, Sovico, Triuggio, Usmate Velate, Varedo, Veduggio con Colzano, Verano Brianza, Villasanta e Vimercate.
Il progetto ha l’obiettivo di accelerare la copertura e l’adozione della banda ultralarga ad altissima capacità nel Paese in vista del lancio di FiberCop. L’iniziativa di Tim si basa sul modello del coinvestimento “aperto“ previsto dal nuovo Codice e rappresenta il primo caso di questo tipo in Europa su scala nazionale. L’offerta di coinvestimento riguarda circa il 75% delle unità immobiliari delle aree grigie e nere del Paese e prevede la fornitura di servizi di accesso all’ingrosso alla rete Ftth che potranno essere fruiti dagli operatori con diverse soluzioni tecniche. Il progetto è rivolto a tutti gli operatori del mercato.
Come richiesto dal nuovo Codice europeo, il modello di partecipazione al coinvestimento è basato su un’effettiva condivisione del rischio a lungo termine di realizzazione della nuova rete Ftth. Il grado di compartecipazione al rischio sarà deciso, su base non discriminatoria, da ciascun co-investitore a seconda delle proprie caratteristiche e scelte di business. Così come stabilito dal nuovo Codice, l’adesione al progetto potrà avvenire anche negli anni successivi al 2021, a fronte di un corrispettivo determinato in modo da rispecchiare il fatto che i primi investitori accettano rischi maggiori e impegnano i loro capitali prima degli altri.
Con questa iniziativa di Tim si ottiene un’ulteriore accelerazione nel percorso verso la banda larga che in questi ultimi mesi ha visto interventi su diversi comuni curati soprattutto da Open Fiber che agisce per conto del Governo per la copertura delle cosiddette “aree bianche“, quelle dove l’investimento non verrà recuperato dalla vendita del servizio.