
Vittorio Sarti, segretario regionale Uilm
"Nel piano industriale St non si parla mai di esuberi, ma di personale con cui si dovrà trattare con i sindacati". Uilm legge dietro le righe e lancia l’allarme: "I posti da tagliare ad Agrate potrebbero arrivare a 1.500 e non limitarsi agli 800 di cui ha parlato ieri l’azienda – dice Vittorio Sarti, segretario regionale –. I manager prevedono espansioni e ricollocamenti con nuove e più avanzate mansioni per i dipendenti proprio per far fronte alle sfide mondiali sul tappeto. In parole povere, molti riceveranno formazione e andranno a occupare ruoli diversi, mentre altri saranno considerati inutili: un piano che bocciamo integralmente".
"È assurdo – continua il sindacalista della Uilm lombarda – che un’azienda che ha ricevuto soldi dal governo e fondi del Pnrr da investire per raddoppiare le produzioni, dichiari che deve eliminare personale da qui al 2027". "Non dimentichiamoci – dice ancora il segretario – che parliamo di tecnici che verrebbero lasciati a casa da una società che aderisce al Chips Act europeo. Quindi di una realtà industriale che ha incassato soldi dall’Europa con i quali ha investito in un’altra azienda in Cina, dove si manda una parte di produzione per poi sforbiciare i dipendenti in Italia".
C’è anche il nodo delle previsioni riguardanti il settore dei semiconduttori. "Si tratta di analisi molto ottimistiche – secondo Uilm Lombardia – che non tengono conto realmente di come si muove il mercato, in particolare quello dell’auto, su cui sappiamo tutti quale sia la situazione".
"L’azienda – conclude Vittorio Sarti – parla di piano industriale che arriva sino al 2030, ma sulla ristrutturazione della manodopera si ferma al 2027. E cosa accadrà nei tre anni che mancano? Anche qui, ancora una volta, i manager non ci hanno dato risposte".
Bar.Cal.