
Giochi ormai fatti negli schieramenti, entro sabato vanno presentate le liste. Si vota il 25 e 26 maggio, ballottaggio l’8 e 9 giugno insieme ai referendum.
Salvo la sorpresissima dell’ultima ora, saranno quattro i candidati che scenderanno in campo alle elezioni amministrative per la conquista della poltrona di sindaco a Desio, unico Comune della Brianza al rinnovo in questa tornata elettorale. L’inserimento dell’ultima ora è possibile: il termine per la presentazione delle liste è fissato per sabato a mezzogiorno. È tuttavia una possibilità esclusivamente teorica.
Nomi nuovi non si sono proprio sentiti e, agire in segreto quando si tratta di raccogliere firme per presentare la candidatura, non è proprio da tutti. I nomi, dunque, saranno quattro. Il centrodestra si ripresenta compatto con tutti i partiti del centrodestra intenzionati a sostenere la candidatura del vicesindaco uscente Andrea Villa, lui della Lega ma voluto anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia, con l’aggiunta di Lombardia Ideale e Indipendenza. Il centrosinistra punta su Carlo Moscatelli, figura ideale per mettere d’accordo il Partito Democratico e il Polo Civico (che riunisce Desio Viva, Desio Libera e Insieme per Desio). Tra i due big anche due outsider: Alessio Alberti (individuato da Desio al Centro e a Azione) e Iaia Piumatti (leader della coalizione che riunisce la Sinistra per Desio e il Movimento 5 Stelle).
Si vota il 25 e 26 maggio: ormai manca un mese per la chiamata alle urne. L’eventuale ballottaggio sarà l’8 e 9 giugno insieme al voto per i referendum. Tutto, visti i nomi dei candidati e le forze in campo, fa pensare che il ritorno ai seggi due settimane dopo sia altamente probabile. La speranza, naturalmente, è quella di potere arrivare a un governo stabile della città. Si riparte dal gesto di gennaio, quello delle dimissioni in massa firmate da sedici consiglieri per fare concludere anzitempo l’esperienza amministrativa dell’ex sindaco Simone Gargiulo. In quello si erano trovati d’accordo in molti, maggioranza e minoranza. Per tutti loro meglio l’arrivo del commissario straordinario piuttosto che dare continuità a quell’esperienza amministrativa del centrodestra.
Si riparte anche dal commissario Alfonso Terribile che, al di là del nome che incute timore, dopo essersi insediato in municipio ha dato prova di tutta la sua esperienza definendo un elenco di priorità e cercando di affrontare quei temi che erano rimasti sospesi (per esempio l’impianto crematorio al cimitero) e quelli che negli anni avevano fatto infuriare i cittadini: su tutti quello della metrotranvia. A lui il compito di mettere attorno al tavolo tutte le parti coinvolte.
Chi vincerà le elezioni si troverà una città in ordine dal punto di vista amministrativo, un po’ per aria per i cantieri. A questi se ne aggiungerà presto un altro, quello più temuto: l’autostrada Pedemontana. Finora le polemiche politiche sono state più assordanti degli scavi. Il futuro sindaco, di fronte a un tema così importante e destinato a lasciare conseguenze durature, dovrà dimostrare di essere quello che mette tutti d’accordo.