La Villa Reale capitale mondiale del vino. Sono arrivati da tutti i continenti per l’Italian Taste Summit. Un ritrovo per addetti ai lavori. Da una parte i produttori, dall’altra gli importatori desiderosi di provare e scoprire nuovi prodotti, per distribuirli poi nei loro Paesi di origine. Il fatto che il vino sia quello italiano, naturalmente, è già un marchio di qualità. Si va sul sicuro. L’idea vincente è quella di Joanna Miro, marketing manager con una lunga esperienza nel settore del vino, che negli anni scorsi ha proposto questa stessa iniziativa con successo a Desenzano del Garda. "Là il clima è fantastico in questo periodo dell’anno – dice scherzando durante un momento di pausa –, ma la Villa Reale è unica. Sono molto soddisfatta del risultato ottenuto in una piazza importante per il vino come Monza, sebbene non sia terra che vanta una grande tradizione in fatto di produzione. Una quarantina le cantine presenti, che hanno avuto la possibilità di dialogare e di presentarsi con chi poi permette di fare conoscere i loro prodotti a livello internazionale. La formula dell’Italian Taste Summit è quella giusta, anche perché l’evento è di soli due giorni, ma è preceduto da un lungo lavoro di dialogo con produttori e distributori affinché tutto sia fatto su misura delle reali esigenze degli uni e degli altri".
Ad assisterla nell’organizzazione c’era il brianzolo Fabio Mondini, imprenditore della ristorazione e miglior professionista d’Italia nel 2016 per la sommellerie, a sua volta già organizzatore di eventi di successo anche nella nostra provincia: "Una bella iniziativa – commenta –, dedicata ai piccoli e medi produttori che hanno bisogno di una importante vetrina per farsi conoscere anche all’estero. Da soli non avrebbero probabilmente la possibilità di promuoversi com’è accaduto a Monza. Il vino italiano è sempre più richiesto a livello internazionale, c’è grande qualità. Questa iniziativa dev’essere replicata perché porta benefici a tutti. È un bene anche per la città di Monza, che ha messo in mostra la sua Villa Reale, ma non dimentichiamo che ogni bottiglia nel suo piccolo, con la sua etichetta e denominazione, è promozione di un territorio. Il vino senza dubbio è cultura, ma può diventare un importante strumento di marketing territoriale".