Tutta la città incrocia le dita: tra un annetto, forse anche meno, potrebbe aprire la casa di comunità. Una struttura di cui si sente enormemente la mancanza e che potrebbe andare a colmare anche alcune lacune. Tra queste, la carenza dei medici di medicina generale: la situazione è peggiorata perché è andato in pensione anche il dottor Emilio Mariani lasciando numerosi pazienti senza un punto di riferimento fisso. Per tanti, dunque, la necessità di rivolgersi all’ambulatorio medico temporaneo che, in origine, non era nemmeno presente in città: i seregnesi, quando era scoppiato il problema, dovevano recarsi a Giussano o a Seveso. Poi il disagio è stato limitato aprendo un ambulatorio medico temporaneo nell’ex ospedale in via Verdi. Ora i servizi sanitari sul territorio potrebbero fare un nuovo salto di qualità con l’arrivo della casa di comunità dove, oltre al medico di turno, troveranno spazio anche altri specialisti. "Gli spazi individuati con le autorità sanitare per la realizzazione della casa di comunità – spiega il sindaco Alberto Rossi (nella foto durante un sopralluogo) – sono quelli di un edificio a fianco del nostro ospedale, che era quasi totalmente in disuso da tempo. Al termine dei lavori, avremo dieci ambulatori ed altri spazi amministrativi e di servizio. E poi spero che la casa di comunità possa diventare presto un punto di riferimento per la medicina d prossimità rivolta alle tante persone che ne hanno bisogno. Sono convinto che sia un passo in avanti nella giusta direzione per quel che riguarda la sanità del nostro territorio. Tanti cittadini, specialmente anziani, mi segnalano come ormai sia diventato complicato anche solo parlare con il proprio medico o prenotare un esame in tempi dignitosi senza dover necessariamente ricorrere alla sanità privata. Spero davvero che questa possa essere, almeno in parte, una risposta a questa sofferenza di sistema, perché l’accesso alle cure non è solo un servizio, ma un diritto che lo Stato e le Regioni devono essere in grado di garantire".
Discorso a parte, invece, per quanto riguarda la possibilità di dare a tutti i cittadini un medico di famiglia fisso, non quello di turno garantito dalla Asst Brianza: "La Regione Lombardia – spiega il sindaco – ha indetto un bando per cercare più di mille nuovi medici e, per ragioni diverse, è andato quasi deserto. Sono stati coperti solo un centinaio di posti. So che è una magra consolazione, ma la nostra città è una di quelle con più medici in rapporto al numero di abitanti. In attesa che si riesca a nominare quelli di ruolo, è possibile accedere all’ambulatorio temporaneo di guardia medica dell’ospedale".
Gualfrido Galimberti