CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

La Casa di “Peso positivo“. I social e un tetto rassicurante dove aspettare San Valentino

Nello spazio protetto iniziative, accoglienza e prevenzione in una data difficile per tanti giovani. Artefice del progetto in via Aliprandi a Monza l’associazione Famiglia Peppino Fumagalli.

Giulia Grasso coordinatrice dell’associazione Peso positivo ha dato vita a “Casa Peso positivo“ in via Aliprandi 3 a Monza uno spazio protetto per chi soffre di Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna)

Giulia Grasso coordinatrice dell’associazione Peso positivo ha dato vita a “Casa Peso positivo“ in via Aliprandi 3 a Monza uno spazio protetto per chi soffre di Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna)

Da poche settimane l’Associazione Peso positivo ha dato vita a “Casa Peso positivo“. In via Aliprandi 3, a Monza, c’è uno spazio protetto in cui tutti coloro che hanno un rapporto difficile con il cibo possono sentirsi accolti, non giudicati, trovare attività piacevoli, comunicare e se vogliono, trovare specialisti che possano aiutarli a gestire e forse anche a uscire dai Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna).

Artefice del progetto è l’associazione Famiglia Peppino Fumagalli, supportata dai figli dell’imprenditore e dal Fondo per l’Anoressia Famiglia Peppino Fumagalli, che ha dato vita all’associazione nel 2021, che ha iniziato operando soprattutto online, per raccogliere le iniziative volte alla prevenzione dei Disturbi Dna. Dopo una prima apertura il 22 dicembre, Casa Peso positivo propone il prossimo appuntamento per il 14 febbraio. "Proprio San Valentino – fa notare Giulia Grasso, coordinatrice dell’associazione – è occasione di solitudine per chi soffre di queste problematiche. Stiamo stendendo il programma delle attività che varieranno, con cadenza periodica, tra sensibilizzazione, prevenzione, yoga. L’obiettivo è stimolare le persone ad associarsi, per venire anche solo per leggere un libro e per stare come si sta in una casa, in un luogo protetto in cui ci si sente al sicuro da giudizi e sguardi indiscreti".

Alcuni appuntamenti prepareranno la giornata del 15 marzo, Giornata nazionale del fiocchetto lilla, per la lotta contro i disturbi del comportamento alimentare. Il volontariato al tempo dei social viaggia online. Peso positivo trova il suo elemento di forza nella pagina Instagram che fa prevenzione e corretta informazione dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione. È tenuta da Giulia (22 anni, studia filosofia e pianoforte) e Beatrice (25 anni, ha studiato comunicazione e ha un master in digital specialist), due ragazze che hanno sofferto di disturbi alimentari. Ha una community di 24mila follower in tutta Italia. Ma lavora anche in presenza. "Abbiamo uno staff di 12 esperte tra psicologhe, psicoterapeute, nutrizionisti e una pediatra – spiega Giulia Grasso – con cui incontriamo periodicamente i ragazzi delle scuole medie e superiori di tutta la Lombardia. Abbiamo raggiunto oltre 3000 ragazzi, fra cui quasi tutti quelli delle scuole superiori di Monza, Lissone, Milano e Bergamo che ci hanno chiamato più volte in questi anni, per affrontare il tema dei disturbi del comportamento alimentare. Spieghiamo cosa sono, quali sono i sintomi, qual è il ruolo dei social media e come affrontare la comunicazione, sia per gli studenti che per gli insegnanti, quando un ragazzo o una ragazza ne è affetto o si accorge che un’amica o un amico vivono il problema".

I disordini alimentari sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di chi ne soffre, in particolare adolescenti e giovani adulti. Anoressia e bulimia sono la seconda causa di morte tra i 12 e i 25 anni. Dai dati di Ats Brianza prevalgono nelle giovani donne dai 15 ai 39 anni (lo 0,2% della popolazione generale). È una malattia difficile da diagnosticare, soprattutto nei più giovani, perché i cambiamenti fisici che accompagnano l’adolescenza e che comportano squilibri di peso possono mascherarne le prime fasi.