REDAZIONE MONZA BRIANZA

La chiamata delle sentinelle del Parco

Il sociale sposa l’ambiente: il Parco Pane seleziona associazioni che si prendano cura del polmone, in cambio avranno un rimborso...

Il Parco Pane è un’area verde protetta che si estende per 42 chilometri quadrati Servono gruppi che si prendano cura dei 4mila ettari in cambio di un rimborso spese

Il Parco Pane è un’area verde protetta che si estende per 42 chilometri quadrati Servono gruppi che si prendano cura dei 4mila ettari in cambio di un rimborso spese

Il sociale sposa l’ambiente: il Parco Pane seleziona associazioni che si prendano cura del polmone, in cambio avranno un rimborso spese. C’è da fare manutenzione ai sentieri e l’ente è pronto a stipulare accordi con i volontari che se ne occuperanno. Le domande devono essere presentate entro il 3 febbraio. Il grande ’salotto verde’ di 42 chilometri quadrati è un gioiello di biodiversità ed è un punto di riferimento per runner, famiglie, curiosi che vogliono regalarsi pace e tranquillità in un eden dove dimenticare la frenesia della quotidianità. I 4mila ettari incontaminati sono ordinati in una serie di itinerari. Sull’home page c’è tutto: rogge e canali, da Caponago a Bussero, 11 chilometri costeggiando il Villoresi, una passeggiata di quattro ore; riserve, con due classici, il Boscone di Ornago e le Foppe di Cavenago. Vere e proprie chicche di un menu fatto di otto possibilità, per girare in lungo e in largo su tutta la superficie del polmone. Fra ville e vivai, 7 chilometri per due ore e mezzo di escursione alla scoperta di antiche dimore da Omate a Burago. O, ancora, concentrarsi sulle cascine, partendo dalla Cavallera per passare alla Foppa e al Pignone. Sei chilometri e mezzo da percorrere anche dalla porta del parco di San Fiorano, a Villasanta. Ma c’è pure un tragitto per stacanovisti dell’aria aperta che parte da Gessate e arriva a Verderio, attraversando tre province: Brianza, Milano e Lecco. Tutto da curare, tutto da tenere in ordine, tutto attraversato da viottoli che cercano custodi con il verde nel sangue. Un paradiso minacciato da Pedemontana e che i Comuni della zona stanno cercando di difendere con ogni mezzo.

Anche attraverso la fruizione e la scoperta da parte del grande pubblico di tutta questa bellezza. Fra le attività alle quali dovranno dedicarsi le nuove sentinelle, il taglio dell’erba, l’eliminazione dei rovi, lo sfalcio delle sponde nelle aree umide, il contenimento delle specie aliene invasive, la rimozione di rami o piante che impediscano il passaggio, la raccolta di rifiuti sul tracciato, la segnalazione della necessità di interventi extra, da dissesti ad allagamenti. L’obiettivo resta quello "di rendere disponibile il parco a tutti nelle condizioni migliori".

Bar.Cal.