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La ciclabile si “ferma“ al confine. Per la pista serve anche l’ok di Monza

Lissone, la sindaca sulla petizione del rione Giotto: "Parleremo col capoluogo"

La ciclabile si “ferma“ al confine. Per la pista serve anche l’ok di Monza

No alla petizione, ma sì all’impegno a dare risposte precise ai residenti entro giugno, dopo aver concretamente valutato le possibilità, anche economiche, di realizzare le ciclabili chieste dagli abitanti del quartiere e l’incremento delle fermate del bus. Intanto qualche ipotesi sul tavolo c’è già, ma tutte legate a un accordo con la vicina Monza. La raccolta firme sottoscritta da 367 persone che vivono nel quartiere attorno a via Giotto, presentata in consiglio comunale dalla lista civica d’opposizione Il Listone e contenente una serie di proposte per migliorare i collegamenti ciclabili, pedonali e di trasporto pubblico nella zona, è stata bocciata dall’Amministrazione così come era stata formulata, ma ha ricevuto comunque una serie di risposte dalla Giunta. Con una risoluzione bipartisan, inoltre, è stato preso l’impegno di far sapere ai lissonesi entro giugno 2024 gli esiti dei colloqui che verranno avviati con il Comune di Monza, cui competono parte dei territori toccati dalle possibili ciclabili, e quali soluzioni si potranno realmente adottare. "La richiesta da parte dei residenti è sicuramente legittima e meritevole di attenzione, anche se avrebbe dovuto essere affrontata già in sede di pianificazione del nuovo quartiere", ha spiegato la sindaca Laura Borella. A fronte di questo, ha assicurato che con la revisione del Pgt che partirà nel 2024 si cercheranno soluzioni per la viabilità del rione, "agendo sia sulla messa a senso unico di alcune strade, anche per incrementare gli spazi di sosta", sia mettendo in sicurezza alcune vie con interventi per moderare il traffico. Per la sindaca, realizzare una pista ciclopedonale che colleghi direttamente via Bramante e il quartiere con viale Elvezia a Monza e quindi con la futura stazione della metropolitana "sarebbe di interesse generale per Lissone, ma richiede necessariamente il coinvolgimento del Comune di Monza, in quanto gran parte del tracciato si svilupperebbe sul suo territorio".

Per il percorso si è già pensato a due ipotesi: una prevederebbe di creare la ciclabile sotto il cavalcavia tra Lissone e Monza fino all’imbocco del controviale di viale Elvezia; l’altra, quasi parallela, coinvolgerebbe lo spazio oggi destinato all’addestramento cani, col limite però di svilupparsi interamente su territorio di Monza. Discorso analogo per l’altra ciclabile richiesta, tra via Colzani e via Pisacane, che oltretutto avrebbe come unica possibile soluzione "la realizzazione di un sovrappasso sulla linea ferroviaria, di notevole impegno economico". Per questo ogni ipotesi dovrà "essere oggetto di tavoli di incontro specifici col Comune di Monza e la Provincia". Quanto alla richiesta di una nuova fermata del bus, "sarebbe utile approfondire la domanda di trasporto pubblico nell’area", per evitare di investire risorse a vuoto.

Fabio Luongo