FABIO LUONGO
Cronaca

La comica insofferenza di Cirilli: "Liberiamoci dai call center all’alba"

L’attore e showman abruzzese porta al teatro comunale di Nova Milanese lo spettacolo “Nun te regg più“ "Ci sono tante cose che non sopporto, in Brianza ho vissuto per 20 anni e ho trovato tanti spunti".

La comica insofferenza di Cirilli: "Liberiamoci dai call center all’alba"

Per il cantautore romano erano “la castità, la verginità, la sposa in bianco, il maschio forte, i ministri puliti, i buffoni di corte“. Per l’attore e comico di origini abruzzesi, adozione romana e con un pezzo di vita passato in Brianza sono i call center che chiamano all’alba, l’estetica omologata, la mania rimasta dopo il Covid di fare tutto da remoto. E tante altre cose, che Gabriele Cirilli racconterà, facendo ridere, divertire e riflettere con la sua trascinante verve, domani alle 21 al Teatro Comunale di via Giussani a Nova Milanese. Qui andrà in scena il suo nuovo spettacolo intitolato “Nun te regg più“, liberamente ispirato alla canzone “Nuntereggae più“ di Rino Gaetano.

Cos’è che non regge più?

"Lo spettacolo prende spunto dalla canzone di Rino Gaetano: un giorno, guardando un suo video in cui elencava i suoi “nun te reggae più“, mi è venuto in mente di portare sul palco i miei “nun te regg più“. Cosa non reggo più? Ad esempio i call center: non possono chiamarti alle 7 di mattina per chiederti se vuoi laurearti. E poi non reggo più il fare le cose da remoto: è arrivato il momento di tornare ad avere contatti reali. E ancora, quest’estetica omologata ed esasperata: hanno tutti gli stessi zigomi, gli stessi tratti, non ci distinguiamo più. Il pubblico vedrà canzoni, monologhi, balli: lo spettacolo è un patchwork di comicità".

Perché nello spettacolo si parla di essere al passo con il tempo?

"Vuol dire semplicemente che bisogna essere un po’ collegati, essere pronti a saper usare ad esempio i social, perché se non ti adegui non puoi andare avanti. Bisogna sempre stare al passo coi tempi, sforzarsi per avere un rapporto quotidiano con la realtà che non è più quella di una volta".

Per molti anni ha vissuto in Brianza: i suoi abitanti hanno offerto spunti comici?

"In Brianza ci sono stato 20 anni e sono stati anni belli e importanti. Ma più che i brianzoli è stato il Nord in generale a offrirmi spunti: non sopportando più i luoghi comuni su Nord e Sud, ora le differenze che ci sono le dico a modo mio, raccontando le cose che ho vissuto".

Com’è il panorama della comicità in Brianza?

"C’è tanto movimento anche a Milano, in Brianza e nei dintorni: ho tanti amici comici che fanno laboratori da queste parti, a Villasanta e a Vedano ci sono locali dove i comici vanno a sperimentare i loro pezzi".

Dopo anni di esperienza sia in teatro sia in televisione, cosa preferisce?

"Assolutamente il teatro, perché è l’unico posto dove c’è uno scambio di emozioni che accade in quel momento. In teatro sai subito se stai funzionando o meno".

Ci sono già progetti in cantiere per il futuro?

"A me piace crescere sul palco, quindi per l’anno prossimo con Carlo Conti abbiamo avuto l’idea di uno spettacolo che si chiamerà “Cirilli & family“: sarà uno spettacolo sulla famiglia in genere, sulla squadra, il team, sull’importanza di fare gruppo e lavorare assieme al giorno d’oggi".