BARBARA CALDEROLA
Cronaca

La crisi St sbarcherà al Pirellone. Futuro in bilico per 5.300: "Azienda e sindacati si parlino"

Il consigliere Jacopo Dozio ha depositato l’istanza per fare il punto della situazione. Il colosso aveva annunciato una ristrutturazione che mette a rischio i dipendenti.

Il consigliere Jacopo Dozio ha depositato l’istanza per fare il punto della situazione. Il colosso aveva annunciato una ristrutturazione che mette a rischio i dipendenti.

Il consigliere Jacopo Dozio ha depositato l’istanza per fare il punto della situazione. Il colosso aveva annunciato una ristrutturazione che mette a rischio i dipendenti.

Il futuro di St e dei 5.300 lavoratori in servizio ad Agrate. Jacopo Dozio, consigliere regionale brianzolo di Forza Italia, ha chiesto l’audizione in Regione di azienda e sindacati. Le parti saranno convocate in Commissione Attività Produttive. "Ho depositato in queste ore un’istanza al presidente Marcello Ventura per incontrare tutti gli attori di questa crisi industriale e avere un quadro sulle prospettive occupazionali dello stabilimento di Agrate e degli altri siti produttivi presenti in Italia - spiega -. Serve chiarezza anche sugli investimenti per capacità produttiva e ricerca e sviluppo tecnologico. La priorità è tutelare i dipendenti in servizio nel sito di via Olivetti. Proprio per questo servono risposte chiare dai vertici". Nelle ultime settimane, la multinazionale italo-francese leader nel settore dei semiconduttori ha annunciato una ristrutturazione che ha sollevato la protesta di metalmeccanici che non ne conoscono "ancora il perimetro". Il 13,5% del capitale azionario è controllato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, la società è quotata in Borsa. "St è l’ultimo baluardo della Silicon Valley del Vimercatese che un tempo contava Ibm, Telettra e Alcatel - sottolinea il consigliere -. Per questo bisogna preservarla, è un’azienda strategica per il territorio in grado di competere a livello globale".

Si apre il canale al Pirellone, mentre ancora da Roma tutto tace. Le sigle hanno chiesto al governo un intervento immediato. Ma dall’esecutivo "ancora nessuna risposta". "Dopo questo ritardo, aspettiamo la convocazione da tre mesi, e le assemblee, siamo pronti alla mobilitazione nella capitale", dice Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil Brianza. A ipotizzare la manifestazione nei giorni scorsi Barbara Tibaldi, alla guida della Fiom nazionale ai cancelli di Agrate per fare il punto "sulla crisi del colosso del chip". "La multinazionale - ricorda la sindacalista - ha presentato un piano di tagli, dopo avere incassato un cospicuo finanziamento pubblico per ampliare questo stabilimento". "Abbiamo chiesto al governo di convocarci perché non c’è trasparenza nei comportamenti e non abbiamo ancora visto il piano industriale. L’unico numero che hanno dato sin qui è che per ogni tre persone che usciranno, ne entrerà una sola".