
La famiglia Simonato ha il volontariato nel Dna, ora l’onorificenza di Mattarella
Serena Simonato ha compiuto 18 anni a dicembre e sarà premiata da Sergio Mattarella come Alfiere della Repubblica con altri 28 ragazzi che nel corso del 2024 "si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà".
Per la brianzola Serena queste sono le motivazioni: "Per l’aiuto, maturo e concreto, che presta alle persone senzatetto. La sua capacità di ascolto e di accoglienza dei più vulnerabili le ha permesso di diventare un esempio per altri volontari. Serena è una volontaria della Croce Rossa Italiana che, con gratuità e spontaneità, tende la mano a chi ha più bisogno. Nonostante la giovane età è riuscita a coinvolgere diversi coetanei, con i quali durante le sere dei weekend va in giro per le città di Monza e Milano a prestare assistenza alle persone senza fissa dimora. Serena si pone sempre in ascolto degli altri dimostrandosi accogliente e ispirando fiducia. Questa sua sensibilità l’ha resa un riferimento positivo per i volontari del territorio".
"Faccio parte di una famiglia per cui il volontariato è un modo di vivere – racconta lei –. Mio padre è presidente della Protezione civile a Cavenago e mia sorella, che è psicologa, fa la volontaria al carcere di Monza in biblioteca con diversi progetti per i detenuti. Sin da piccola ho sempre desiderato sentirmi utile agli altri. Sapevo già che sarei diventata un medico. All’età di 16 anni ho deciso di entrare in Croce Rossa e il corso più vicino era a Brugherio. Purtroppo, ho saputo che fino a 18 anni non avrei potuto partecipare al corso di soccorritore. Sto frequentando l’ultimo anno di liceo scientifico a Vimercate e poi entrerò nella facoltà di Medicina. Voglio aiutare le persone".
La 18enne Serena è una giovane piena di entusiasmo e desiderosa di aiutare il prossimo. Racconta che non potendo fare il corso, con alcuni ragazzi della sua età hanno convinto i vertici a darle dei compiti di attività serale con servizi a Monza e Milano per aiutare i senzatetto, portando loro coperte, vestiti e cibo. "È un’esperienza incredibile. Queste persone vivono ai limiti per scelta. Non sono riuscita a convincere nessuno a farsi aiutare dai servizi sociali. Loro ci aspettano il mercoledì e il sabato sera. Per loro è importante parlare con qualcuno. Si sentono molto soli e ci vuole tempo per creare un legame. Ora conosco le loro storie. Alcune sono incredibili, di certo tutte vite molto difficili. Poco tempo fa è morto un 60enne, sono stata molto male, mi manca. Sono anche referente del campo profughi di Bresso per la Croce Rossa Italiana. Li accogliamo e diamo loro da mangiare".
Esperienze che le hanno già regalato tanta saggezza: "Non so cosa accadrà nella mia vita futura, di certo queste esperienze mi hanno aiutata ad apprezzare le piccole gioie quotidiane. Ho capito che c’è bisogno di tanto amore e alcune persone sono molto sfortunate. Dare il nostro tempo al prossimo è una sensazione meravigliosa e ogni persona in grave difficoltà ha tanto da insegnare. È importante che i giovani facciano esperienze di volontariato. È un modo unico per entrare a far parte di un mondo che può solo migliorare le nostre vite".