Si propongono come un osservatorio sul degrado della città, al quale i cittadini segnalano i problemi della sicurezza. Le prime denunce riguardano soprattutto la stazione (dove segnalano anche il pericolo dell’acciottolato divelto e instabile della piazza e delle scalinate) e corso Milano, nel centro storico (soprattutto largo Mazzini e via Italia), e in zona Nei/via Bergamo, a cui si aggiungono le lamentele sul degrado del manto stradale e sulla gestione dei rifiuti. Questo almeno è quanto emerso dal primo gazebo a Monza di Gioventù nazionale - tenutosi domenica scorsa in piazza Centemero-Paleari - relativo all’iniziativa “Segnala il degrado“ dei giovani di Fratelli d’Italia.
Monza è stato il primo laboratorio di raccolta in presenza delle istanze dei cittadini, a cui si aggiungono un numero di telefono (3248161342), l’indirizzo e-mail (gioventunazionale@fdimonza.it) e i social. Il fine della campagna è quello di creare un vero e proprio collettore di segnalazioni da tutti i comuni della Brianza, da far diventare poi atti concreti con interrogazioni, mozioni comunali o iniziative "non solo nei comuni dove il centrodestra è forza di opposizione, ma anche di maggioranza, perché crediamo che il primo passo per crescere consista nel mettersi continuamente in discussione, senza paura di affermare che si può e si deve fare meglio anche dove si governa", afferma Alessandro Taddei, coordinatore provinciale di Gioventù nazionale Monza e Brianza.
"Abbiamo raccolto 15 segnalazioni dei cittadini ben dettagliate – afferma soddisfatto Stefano Galli, uno dei due referenti di Gioventù nazionale per “Segnala il degrado” e consigliere comunale di Monza di Fratelli d’Italia – che mi premurerò di portare sotto forma di interrogazioni, nei loro elementi di novità, in Consiglio comunale".
"Sul tema sicurezza sono state tante le lamentele per situazioni di spaccio e di presenza molesta di persone sotto l’effetto di sostanze – continua il consigliere – soprattutto relativamente alle zone della stazione, dei Boschetti Reali e di via Italia. Per noi questo ascolto della cittadinanza è fondamentale perché non si può arrivare coi proprio occhi in tutta la città, e tanti fatti e situazioni anomale riusciamo a scoprirle solo per bocca dei cittadini che le vivono. Credo che la politica debba essere ascolto".
A.S.