Con la “dichiarazione di Monza“ la Lombardia approda alla guida dell’Automotive regions alliance. Un patto tra 36 Regioni europee per tutelare l’industria e i posti di lavoro del settore, in crisi per la transizione ecologica.
Ieri, all’Autodromo, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, è diventato presidente dell’Ara. A lui, dal primo di gennaio, l’onere e l’onore di coordinare l’azione della maxi-area fra Italia, Germania, Francia e Spagna con 134 milioni di abitanti per spingere la Commissione europea a mettere fine all’era del solo elettrico, lasciando liberi i territori di scegliere fra "elettrificazione, idrogeno o combustibili alternativi".
"Una strada tracciata dai segnali in arrivo dal mercato – spiega il neo presidente – dalle scelte dei consumatori". Che l’auto elettrica non la comprano. Da qui, l’opera di tessitura cominciata due anni fa proprio su input di Guidesi per salvare un mondo fatto di 30mila imprese, 100mila posti, 40 milioni di fatturato in Regione, che se sparisse avrebbe l’effetto di uno tsunami sull’economia lombarda e anche su quella brianzola. Ad aprire la conferenza annuale dell’associazione, il governatore Attilio Fontana. "La presidenza per la Lombardia arriva al culmine di un lavoro politico portato avanti in questi anni per tessere alleanze indirizzare l’Unione europea su posizioni di buonsenso sulla transizione dell’auto – ha detto –. Abbiamo promosso un accordo tra regioni di diverso colore politico che condividono con noi proposte pragmatiche rispetto alla tutela e al rilancio di questo comparto strategico".
Nelle due precedenti assemblee, a Lipsia (Germania), e a Pamplona (Spagna), la Lombardia è stata protagonista ai tavoli delle trattative "per sostenere la neutralità tecnologica e la necessità di tutelare il settore a cominciare dalla salvaguardia dell’occupazione". Ara ha elaborato uno studio che "conferma la forza e le potenzialità dei carburanti rinnovabili, in grado di abbattere le emissioni da subito". Un’analisi scientifica del Cluster Lombardo della Mobilità che coinvolge filiera, università, centri di ricerca e associazioni di categoria. Tra i punti più significativi della dichiarazione firmata ieri, il richiamo "alla vitale importanza dell’industria automobilistica per la prosperità e la competitività e la coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione europea".
"Occorre rapidità per affrontare la situazione del settore automotive – sottolinea Guidesi –. Abbiamo ribadito l’importanza dell’azione dei territori nell’interlocuzione con la Commissione, servono realismo e concretezza rispetto a quel che le regioni vivono. I segnali dei mercati impongono azioni conseguenti, anche per le difficoltà sociali ed economiche che registriamo. Ci sono aziende del comparto che vivono momenti difficili, in qualche caso hanno avviato percorsi con scelte drastiche. Paghiamo una fase di incertezza, le situazioni che si stanno presentando sono molto negative".