È il caldo il vero protagonista della prima giornata di apertura (gratuita) della Fan zone a Monza. Non sono proprio tantissimi i tifosi che hanno approfittato quest’anno del pomeriggio ad entrata libera; ci sono soprattutto i giovanissimi, che si trascinano tra uno stand e l’altro per provare i simulatori, scattarsi un selfie davanti alle gigantografie dei piloti o ad alcuni degli esemplari che hanno fatto la storia della Formula 1, qualche riproduzione di modelli attuali e numerose supercar da far girare la testa anche da ferme.
Ci sono famiglie che approfittano della gratuità per far assaporare un po’ del clima della Formula 1 a bambini e ragazzi come Fabio Sandrini, 46 anni, venuto qui da Asola (Mantova) con la moglie Carla e le figlie Asia, 17 anni e Cloè, 8 anni, che ogni anno hanno tre tappe fisse di “pellegrinaggio“ tra Monza, Imola e Maranello. "Da piccolo mio padre mi ha messo davanti al televisore dicendomi: “Quello è Villeneuve“, è cominciato tutto lì", dice Fabio. Per quest’anno a Monza riescono a fare due giorni, ieri e oggi: "Abbiamo trovato una sistemazione ad Albiate, questa passione costa, sono sacrifici ma per la Ferrari li facciamo volentieri". Il variegato mondo dei tifosi che macinano chilometri per vivere il Gran premio, ieri soprattutto italiani e soprattutto ferraristi, fatica per il gran caldo a reggere il ritmo della cassa in quattro proposta nelle sue molteplici declinazioni da ognuno dei punti di divertimento distribuiti sul grande pratone che accoglie il pubblico con l’iconica scritta “Monza Circuit“ che diventa la prima foto d’obbligo. C’è coda alle fontanelle 2.0 che attraverso un sensore di presenza garantiscono il refill di acqua fresca a patto di avere una borraccia o bottiglietta con sé. Si può cercare di rigenerarsi sotto i maxi tendoni bianchi dove sono presenti pouf colorati. Qui si incontrano anche operatori e volontari di Rise Against Hunger, coordinati da Simone Albieri, organizzazione internazionale no profit con sede a Bolonga che propone una sfida in velocità per confezionare alimenti base da inviare a Paesi del Terzo Mondo per combattere la fame, che da qui saranno codificati GpF10824 e così potranno essere tracciati fino a destinazione. Pochi passi più in là, al piano superiore di un autobus verde, si può gustare un calice di Ferrari (quelli delle bollicine) accompagnato da ostriche, accolti da Matteo Benettola e il suo staff per iniziativa di Luca Locatelli che con Ristogest cura le aree food di tutto l’evento.
Lo hanno provato Anna e Alessia Calò, 25 e 18 anni, da Barletta, super tifose Ferrari (quelli dei bolidi): "Per me la prima volta a un Gp – dice la maggiore, mentre Anna è già alla terza volta a Monza –. Prima seguivo papà, ora sono molto più tifosa di lui e sono io che gli commento ogni gara. Siamo fiduciose e aspettiamo con entusiasmo Hamilton l’anno prossimo".