Si chiude con uno dei più affermati filosofi italiani, Massimo Cacciari, il primo ciclo di conferenze promosso dall’Irccs San Gerardo di Monza. Più di due ore di “lectio magistralis“ sul rapporto tra medicina e filosofia ieri mattina ha catturato l’attenzione di un auditorium dell’ospedale pieno di medici e personale sanitario, ma anche di studenti di medicina e di filosofia. Quello del filosofo, docente all’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano e direttore della Scuola per politici di Cesano Maderno, è stato il settimo e conclusivo incontro della rassegna. "Da quando siamo Istituto di ricerca abbiamo incrementato di molto la nostra proposta culturale - chiarisce il presidente di Irccs San Gerardo Claudio Cogliati -. La cultura non è qualcosa in più, ma parte stessa della cura. Per questo si è infittita la nostra collaborazione con le associazioni culturali, e ringraziamo La Casa della Poesia di Monza, nelle persone di Milena Provenzi e Antonetta Carrabs, per aver organizzato questo ciclo di alto profilo". Cacciari ha subito chiarito di occuparsi del rapporto tra medicina e filosofia da quando insegna all’Università San Raffaele (22 anni).
"Un rapporto fondamentale per la nostra civiltà - chiarisce -, fin da prima di Platone, per poi diventare esplicito con lui, che faceva riferimento a Ippocrate". "La medicina, come la filosofia rifiuta ogni spiegazione che non sia convincente per la ragione, e la filosofia riprende da Ippocrate che il nostro essere è un complesso di elementi, la cui armonia è problematica. Sia il medico, che il filosofo, si sforzano di connettere il tutto, e armonizzarlo". A lezione conclusa anche una piccola riflessione su Monza: "Un contesto dinamico e vivace. Conosco bene la città, che ho frequentato con l’amico Gigi Ponti. Considero la presenza e la crescita dell’Università di medicina e la trasformazione del San Gerardo in Irccs, segnali concreti di un futuro che qui può essere in ascesa".