di Stefania Totaro
Da oltre un anno uno scaffale rotante dell’archivio dell’ufficio esecuzione del Tribunale di Monza è inaccessibile perché la ruggine ha bloccato il sistema di scorrimento e rende impossibile il recupero di alcuni fascicoli più datati. Un banale guasto meccanico causa però di un fastidioso disservizio e cartina tornasole dell’annoso problema degli archivi giudiziari monzesi, dislocati in varie parti delle sedi distaccate del Tribunale ma anche in altri locali ancora più distanti, spesso difficilmente accessibili e fatiscenti, dove non è solo la polvere a farla da padrone sui fascicoli archiviati, ma il rischio che i topi possano fare man bassa delle carte custodite.
Una situazione che verrà definitivamente risolta, tra qualche anno, con la realizzazione di un grande archivio unico accanto alla Questura di Monza, con i finanziamenti del Recovery Plan che il Tribunale di Monza è riuscito ad aggiudicarsi per questo e altri progetti inerenti la cittadella giudiziaria. Ma nel frattempo si stanno cercando dei locali in affitto per dislocare i fascicoli in attesa dei lavori di ristrutturazione dell’ala destra del Palazzo di piazza Garibaldi lasciata libera dopo il trasloco della Procura di Monza.
La giustizia monzese è da anni vittima di carenze di spazi adeguati per uffici e aule e da sempre si districa e si arrovella ad andare avanti grazie alla buona volontà dei suoi dipendenti di ogni ordine e grado. Ma scoprire di non poter recuperare un vecchio (neanche poi così tanto) fascicolo per riuscire ad avere la copia di una sentenza da produrre in un altro procedimento in corso a causa della ruggine che ha ‘ingrippato’ le ruote dello scaffale rotante dell’archivio all’ufficio esecuzione è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per l’avvocato Francesco Mongiu, che ha vissuto in prima persona questo ‘disservizio’ e ne ha voluto informare il dirigente di quell’ufficio, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati, il presidente del Tribunale e persino il ministro della Giustizia, con una lettera in cui spiega quanto è accaduto.
"Una irrimediabile, se non in tempi biblici (così parrebbe), disfunzione meccanica, boicotta l’ufficio esecuzione del Tribunale di Monza, a dispetto della solerzia e disponibilità dello sparuto e indaffarato organico di cancelleria ivi operante", si legge nella lettera a firma del legale monzese, che il 23 settembre scorso si è presentato per il ritiro della copia della sentenza richiesta sentendosi rispondere picche per il guasto meccanico all’archivio.
"Sperando che l’agognata sentenza non sia stata già inclusa e digerita nel menù di qualche sorcio, chiederò al magistrato un rinvio del processo per ottenerla - conclude l’avvocato Mongiu - ma non si attribuisca però, come al solito, a noi avvocati la responsabilità delle lungaggini dei processi". Tutto questo resterà solo un brutto ricordo su cui fare della facile ironia quando sorgerà nell’area della ex caserma IV Novembre vicino al rondò dei pini, tra la sede della Provincia e quella della Questura monzesi, il polo archivistico di tutti gli uffici giudiziari.
Ma in questi anni di attesa, qualcuno si faccia avanti per affittare dei locali per complessivi 1000 metri quadrati entro il raggio di 3 chilometri dal Tribunale di Monza, con un eventuale contratto di locazione di 6 anni rinnovabili, così da permettere di spostare uffici, aule e anche archivi dall’ala destra per cui si attende il bando di gara europeo per la ristrutturazione.