La leggenda popolare. Gli zoccoli dei Visconti e il Palio delle contrade: "Il passato romanzato"

Lo studioso Massimo Brioschi tra documenti scritti e racconti "Qui con la battaglia del 1277 si decise il signore di Milano".

La leggenda popolare. Gli zoccoli dei Visconti e il Palio delle contrade: "Il passato romanzato"

La leggenda popolare. Gli zoccoli dei Visconti e il Palio delle contrade: "Il passato romanzato"

Leggenda narra che nel 1200 ai “popolani“ fosse vietato l’uso di qualsiasi tipo di calzatura. Solo dopo i 65 anni di età veniva consentito di fasciare i piedi con bende e stracci. Questo per non turbare la quiete e la selvaggina in un centro considerato di villeggiatura e di caccia. I Visconti consentirono, invece, l’uso degli zoccoli: Ottone Visconti, vincitore, fece il suo ingresso a Desio accolto dal rumore festante degli zoccoli dei desiani. Ma "i documenti storici dicono altro. O meglio, non lo raccontano. Si tratta, appunto, di una leggenda". Lo storico Massimo Brioschi ricostruisce i passi. Partendo dalla battaglia di Desio, "un evento che ha cambiato la storia di Milano – racconta –. Il 21 gennaio 1277, tra le fortificazioni del borgo, ebbe luogo lo scontro definitivo tra le forze dei Visconti e dei Torriani per il controllo della città di Milano. La battaglia fu vinta da Ottone Visconti, che divenne in tal modo signore di Milano, dando così inizio alla dinastia viscontea che sarebbe durata fino al 1450. Sempre nel Duecento fu fondato a Desio un piccolo convento francescano che rimase attivo fino al 1777. Nello stesso periodo era inoltre presente un insediamento dei frati Umiliati che affiancavano alla preghiera la lavorazione della lana. Nel Trecento Desio divenne una delle residenze preferite di Bernabò Visconti che, oltre a scavare un canale artificiale, fece erigere un castello al centro di una vasta area destinata a riserva di caccia. Slegatasi dall’amministrazione della città di Milano, Desio e la sua pieve furono concesse in feudo a diverse famiglie patrizie". Ma la storia degli zoccoli, a cui è legato il tradizionale Palio, è “romanzata“. "Gli zoccoli sono considerati il simbolo della vita contadina e per questo, nel 1989, quando è nato il Palio, è stato deciso di fare questa affascinante ricostruzione – continua Brioschi –. Una manifestazione di grande impatto, che ha saputo rinsaldare il legame dei desiano con il loro passato. Per continuare a mantenerlo vivo grazie alle contrade, che oggi sono 11, ma allora, nel Duecento, erano meno delle dita di una mano". La Storia che continua a vivere. Tanto che da oggi, per tutto l’anno (durante il quale saranno coinvolte anche le scuole e le associazioni per celebrare il centenario), sulla facciata del Comune sarà esposto uno stendardo in memoria di questa ricorrenza, oltre a un logo che sarà svelato a breve. Oggi il via ai festeggiamenti con il concerto delle campane della basilica prima della Messa, ma in primavera è in programma un ciclo di incontri sulla storia della Città di Desio nella Biblioteca civica dal titolo “Dal villaggio celtico al villaggio globale - Evoluzione urbana di Desio”.

In cattedra salirà proprio il professor Massimo Brioschi. Il 20 marzo il tema sarà “Le origini, la scelta del sito, la rete viaria, l’abitato celtico originario, l’insediamento romano, l’organizzazione del territorio e la centuriazione, l’abitato tardo-antico“, il 17 aprile saranno descritti “I quartieri medioevali. I centri religiosi, insediamenti extraurbani, cascine, edicole e cappelle, la toponomastica rurale, cartografia moderna“, mentre il 15 maggio Brioschi parlerà della Desio di oggi: “Lo sviluppo “moderno”, formazione nuovi quartieri, toponomastica e creazione di nuove vie. Dall’agricoltura all’industria ed al terziario“.

M.Galv.