La mamma del baby killer 14enne di Cristian Sebastiano e altri tre sono stati rinviati a giudizio per falsa testimonianza dalla giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Silvia Pansini e saranno processati a febbraio. A chiedere il trasferimento alla Procura monzese dei loro interrogatori come testimoni in aula erano stati i giudici della Corte di Assise di Monza dopo il dibattimento nei confronti di Giovanni Gambino, 44enne tossicodipentente monzese vicino di casa e amico del 42enne ucciso il 29 novembre 2020 con una trentina di coltellate dal 14enne insieme a un 15enne (nella foto ripresi subito dopo l’imicidio), anche loro consumatori abituali di droga, sotto i portici dei palazzi popolari del quartiere San Rocco in via Fiume, per rapinargli 5 grammi di cocaina. Le dichiarazioni dei testimoni, la mamma del 14enne, un vicino e un altro conoscente di vittima e minorenni e infine la fidanzata di un parente dello stesso Gambino, sono state ritenute reticenti o addirittura fuorvianti dai giudici. Circostanze invece negate dagli imputati, che hanno deciso di affrontare il dibattimento per difendersi.
I due baby killer hanno avuto recentemente la sentenza definitiva di condanna a 12 anni e 10 mesi di reclusione ciascuno. Giovanni Gambino, ritenuto il presunto mandante e istigatore dell’omicidio, era stato condannato a 30 anni di reclusione dalla Corte di Assise di Monza. Pena che in appello la Procura aveva chiesto di confermare. Invece la sentenza era stata ribaltata. Scontato il ricorso in Cassazione, con la richiesta di celebrare un processo di appello bis. Ma i giudici romani non hanno ammesso il ricorso quindi per Gambino è diventata definitiva la sentenza di assoluzione.
S.T.