
di Cristina Bertolini
Ansia a mille e ormai parecchie notti insonni. Dietro le mascherine appaiono gli occhi stanchi, ma guardinghi dei ragazzi che si accingono ad affrontare la maturità orale post pandemia, che per certi versi fa più paura di quella tradizionale, obbligando gli studenti ad affrontare subito la commissione schierata. Ingressi e uscite differenziati nelle scuole, ma poi ci si ritrova fuori con i compagni per l’irrinunciabile scambio di emozioni. "Dormire? Non so neanche più cosa significhi" rispondeYanina Novotarska che conta i minuti, all’ingresso del liceo classico Zucchi. Poi, una volta seduti passa la paura. "Pensavo molto peggio - dice Valentina Chirico, del liceo linguistico Mosè Bianchi, subito dopo il colloquio - Temevo di fare scena muta, invece mi hanno lasciato parlare e ho praticamente guidato io il colloquio". Valentina aveva preparato un elaborato sul rapporto uomonatura, toccando il romanticismo inglese, ma anche alcuni accenni di letteratura e geografia cinese, la sua terza lingua. In italiano come racconta, le è capitato il testo di Leopardi "dialogo della natura e di un islandese". "Le lingue mi piacciono, ma non sono la mia strada - confessa - penso di iscrivermi a giurisprudenza. Il documento proposto dalla commissione riguardava la famosa foto dell’impronta del primo uomo sulla luna."Ho potuto collegare l’impatto della presenza dell’uomo sulla terra, inquinamento, guerre civili e Positivismo".
Esce rilassato Christian Cassago, del liceo linguistico che ha proposto una tesina sulla distruzione e la rinascita in Europa, metaforicamente legata al periodo di rinascita al termine della pandemia. Non poteva mancare il collegamento con la Cina e la lingua cinese studiata in questi anni e la figura di Mao Tze Tung. "Ho imparato molto di cinese in questi 5 anni, ma solo delle situazioni base (presentazione, negozi, supermercato, film e alcuni approfondimenti. Ma il prossimo anno preferisco buttarmi su Fisioterapia".
Al liceo scientifico, come spiega Andrea Mazzini, invece della seconda prova scritta che sarebbe stata o di matematica o di fisica, gli studenti, nel loro elaborato potevano scegliere alcuni concetti di matematica, studiare un problema e poi spiegare come era stato risolto. "I professori mi hanno lasciato molto spazio - racconta - se imposti un discorso articolato, ti lasciano parlare". Andrea sta per iscriversi a ingegneria informatica o alla facoltà di informatica. "La pandemia - racconta - mi ha obbligato a rimanere a casa per molto tempo. Questo mi ha stimolato ad ipotizzare la scelta del Politecnico di Torino, invece di quello di Milano, per trasferirmi e provare a vivere fuori casa".
Alternanza scuolalavoro solo il terzo anno per Andrea che racconta di essere stato in commissariato, in ufficio, ma anche a seguire processi in Tribunale. "E’ troppo lunga la parte di esposizione del proprio elaborato - spiega Federico Ruperto, (5 B liceo scietifico tradizionale - mi hanno fatto commentare solo 7 slides su 19 - non si riesce a finire. Poi i commissari devono interrogarti e allora si fa lunga". Federico che il prossimo anno si iscriverà a ingegneria gestionale... poi si vedrà.