
Il pittore milanese Luigi Profeta con alle spalle una sua opera artistica La mostra è allestita all’oratorio di Santo Stefano a Lentate sul Seveso
Un viaggio nella memoria attraverso opere pittoriche su carta che raccontano paesaggi immersi nella nebbia, il ritorno alla natura, la famiglia, la necessità di un rifugio da un mondo sempre più estraneo. Opere in cui sono gli stessi materiali impiegati, ossia vecchi giornali e libri, a richiamare il passato.
È quanto proporrà domani e domenica la mostra dal titolo “La profondità della Pittura - La magia della Carta“, una personale del pittore milanese Luigi Profeta allestita in uno dei luoghi più suggestivi di Brianza, l’antico Oratorio di Santo Stefano in piazza San Vito a Lentate, un edificio risalente al 1369 completamente affrescato, autentico patrimonio storico e artistico del territorio. L’esposizione, curata dal critico brianzolo Alberto Moioli, direttore editoriale dell’Enciclopedia d’Arte Italiana, verrà inaugurata domani alle 10.15: vi si potranno vedere dipinti realizzati "attraverso l’uso di materiali come vecchi giornali, riviste e libri, come fondi per le opere - spiegano gli organizzatori -, in cui il passato si intreccia con la memoria, creando paesaggi immersi nella nebbia e nella solitudine, ma anche nelle promesse di speranza e umanità". Dipinti che "evocano il ritorno alla natura, ma anche il calore della famiglia, il rifugio in un mondo che sembra aver dimenticato sé stesso". Quello di Profeta è un percorso artistico in evoluzione, ma che ha sempre al centro il tema della memoria. "La carta - sottolineano i promotori della mostra - in questo contesto diventa elemento narrativo e simbolico, come se ogni foglio, ogni pagina utilizzata, fosse testimone di un passato che non possiamo dimenticare perché ormai parte della nostra identità. Profeta sceglie vecchi giornali, libri che raccontano storie con la volontà di far emergere un senso di resistenza al tempo, alla polvere, al silenzio. Ogni strato di inchiostro, ogni piega è un’ulteriore traccia che il tempo ha lasciato dietro a sé".
"La mia arte - chiarisce Profeta - nasce dal desiderio di far luce sui frammenti di storia che spesso dimentichiamo, ma che sono sempre presenti, silenziosi e nascosti, come la nebbia che avvolge i paesaggi della mia visione. Ogni quadro è un viaggio attraverso il tempo, alla ricerca di quella luce che ci accomuna tutti". "Presentare questa mostra all’interno dell’Oratorio di Santo Stefano, un luogo magnifico intriso di storia, è un’emozione profonda", gli fa eco Alberto Moioli. Visite domani e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30, con ingresso libero.