MONICA GUZZI
Cronaca

La nuova agenda dello sviluppo per Monza: scuole, strade e metropolitane

Il report dell’associazione imprenditoriale che esamina il futuro della Brianza da qui al 2050: i collegamenti con gli aeroporti sono una priorità, come lo è il reperire manodopera formata

I carotaggi per il prolungamento della metropolitana fino a Monza

I carotaggi per il prolungamento della metropolitana fino a Monza

MONZA

Un territorio competitivo grazie alla sinergia tra manifatturiero innovativo e servizi ad alta specializzazione. Un grande potenziale che può essere valorizzato ulteriormente. È la chiave di lettura del Rapporto 2050 di Assolombarda.

Partiamo dai dati. Dopo la pesante caduta del 2020, l’economia monzese ha recuperato rapidamente i livelli di attività precedenti e nel biennio 2021-2022 ha sperimentato un rilancio robusto. Nel 2023 è proseguita la crescita, con un incremento del Pil dell’1%, che si avvicina ai 29 miliardi di euro: in 4 anni sono stati prodotti 4,2 miliardi di valore aggiunto in più. Sempre nel 2023, la produzione industriale è aumentata dell’1,5% e le esportazioni hanno raggiunto il nuovo record di 13,8 miliardi di euro in valore. La performance sui mercati esteri nel 2023 ha poggiato sul traino fondamentale di settori di vocazione del territorio: farmaceutica (+19,7% su base annua), meccanica (+19,5%), elettronica (+16,7%); in flessione il design-arredo (-4,5%), che ha scontato anche l’effetto confronto con un 2022 particolarmente brillante. Bene il mercato del lavoro: il tasso di occupazione è salito al 71,3% nel 2023 (+2,9% rispetto al 2019 e sopra al 69,3% regionale). In parallelo, il tasso di disoccupazione è sceso drasticamente: dal 6,9% nel 2019 al 2,9%, sotto la già contenuta media lombarda (4%).

Ma tuttavia cresce il divario tra domanda e offerta, con le imprese intervistate nel Rapporto che lamentano nella metà dei casi difficoltà di reperimento delle figure professionali ricercate. Mancano soprattutto operai (62,3% dei casi) e tecnici (60,3%), ricercati in particolare dal manifatturiero del territorio.

Altre ombre: il rallentamento del ritmo di crescita dalla metà dello scorso anno, in un contesto globale sempre fragile e incerto, proseguito anche nei primi mesi del 2024: tra gennaio e marzo la produzione industriale ha arretrato il passo (-2% tendenziale) e l’export è rimasto sostanzialmente fermo (-0,1%). Nel complesso, le prospettive per l’anno in corso sono di un ulteriore aumento del Pil provinciale dello 0,5%, un’espansione più moderata rispetto a quanto previsto.

Preoccupa il livello dei Neet, un bacino di giovani tra i 15 e i 29 anni che fuori dalla scuola e dal

mercato del lavoro costituiscono un potenziale sprecato: a Monza e Brianza l’incidenza di chi tra i giovani non studia e non lavora è alta, pari 16,2%.

Monza e Brianza si connota per un’economia bilanciata tra un manifatturiero radicato, vivace e a elevata vocazione internazionale (25,1% il peso sul valore aggiunto provinciale) e un terziario ad alta intensità di conoscenza (32,8%) sviluppatosi in maniera complementare con l’industria e nello scambio con i servizi professionali del capoluogo milanese. In particolare, la struttura economica della provincia è forte sia nei servizi di informazione e comunicazione (4,2%), sia in quelli finanziari e assicurativi (5,6%), sia nell’immobiliare (13,9%) sia nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (9,2%).

In questo scenario risulta strategico iI potenziamento delle reti infrastrutturali di Monza e Brianza, verso Milano e con nuove connessioni est-ovest, sia per collegare direttamente il territorio con il sistema aeroportuale lombardo e con il sistema autostradale, sia per promuovere un riequilibrio verso una mobilità più sostenibile. E qui l’agenda è piena di voci non ancora spuntate, da Pedemontana alla metropolitana e alle metrotrsanvie.

 Monica Guzzi