ANTONIO CACCAMO
Cronaca

La nuova caserma al Pirellone

Il piano della sede dei carabinieri modificato in Consiglio, ma il Comitato contesta l’accordo col privato

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di Antonio Caccamo

Ritorna d’attualità il contestato progetto della nuova caserma dei carabinieri. Bocciato dalla regione tre anni fa è stato modificato e approvato a maggioranza dal Consiglio comunale. Le opposizioni invece hanno fatto fronte comune per il no. Ora il piano dovrà tornare di nuovo al Pirellone per avere il via libera definitivo. Intanto Il comitato di cittadini Salviamo il parco di via Grandi ha depositato in Comune la richiesta di un referendum. A far discutere è l’accordo di programma tra il comune e un privato firmato sette anni fa. L’impresario potrà costruire 3 palazzine di 3 piani tra via Grandi e via Gilera, più un parco parco pubblico e, in cambio, tirerà su la nuova caserma in via Gilera.

Un’operazione da 15 milioni di euro. Difende il progetto l’assessore all’Urbanistica Roberto Mollica Bisci, colpito dal fuoco incrociato dell’opposizione. "Ci permette di costruire la nuova caserma, come richiesto dall’Arma, e tenere ad Arcore i nostri carabinieri", dice l’assessore. L’operazione riguarda una fetta di paese tra via Grandi, via Edison e via Belvedere e porta con sé la ristrutturazione dell’attuale caserma che diventerà sede della protezione civile con 3 appartamenti al posto delle camerate. La giunta di centrosinistra ha messo sul piiatto anche la vendita di uno stabile comunale dii via Belvedere. Un progetto vantaggioso secondo Mollica Bisci: "Avremo piste ciclabili, la nuova illuminazione mentre l’area pubblica passa da 7500 a 13 mila metri quadri. L’area verde resta invariata. Non c’è consumo di suolo". Annuncia battaglia il Comitato che da sette anni si batte per difendere il quartiere dal cemento.. "La maggioranza ha giocato la carta della disperazione per cercare di cementificare il parco di via Grandi prima della scadenza del mandato e le nuove elezioni. L’area del parco passa, nelle intenzioni, da patrimonio indisponibile del Comune a patrimonio disponibile, affinché possa essere scambiata con quella dell’operatore privato che si è proposto per realizzare la caserma e non a fini benefici, ma in cambio di sostanziosi diritti edificatori".

Il Comitato presenterà alla Regione, a cui spetta l’ultima parola, un nuovo parere dei propri legali e si prepara "a ricorrere al giudizio della giustizia amministrativa", dice Giuseppe Micali. "Si cerca di forzare un quadro normativo così complesso che la decisione finale probabilmente non spetterà più alla politica, bensì alla giustizia".