CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

La pagella della Brianza. Diplomi senza lode. E i 100 sono una rarità. Record di sufficienze

La maggior parte dei 6mila ragazzi che hanno affrontato l’esame di Stato ha ricevuto voti nella media, poche le eccellenze rispetto alle altre province. I presidi difendono i giudizi: "Qui valutazioni più severe nel quinquennio".

Maturità, voti più bassi in Brianza rispetto alla media regionale e ancora di più rispetto a quella nazionale: giudizi più severi o studenti meno preparati? La prima delle due, secondo i presidi. L’Ufficio scolastico regionale traccia un bilancio della maturità su un campione di 57.147 studenti interni (il 77% dei 74.317) che hanno sostenuto la maturità e 802 esterni (il 30,3% su 2.643). Nella provincia di Monza e Brianza il campione preso in esame è stato di circa 4.600 studenti su circa 6mila candidati. Il gruppo più numeroso è quello dei ragazzi che hanno terminato la maturità con esito tra i 61/100 e i 70/100 che sono il 32,72%, in linea con tutti i loro compagni lombardi. A seguire, il gruppo che ha preso dai 71-80 centesimi che sono il 30,22%, altrettanto in linea con la media lombarda, come del resto quelli nella fascia 81-90 (15,11 per cento) e nella fascia 91-99 centesimi (il 9,14%).

Gli studenti brianzoli si differenziano dalla media regionale nei valori estremi, sia in alto che in basso. Infatti il 7,98% dei candidati brianzoli ha preso 60 centesimi, oltre un punto percentuale in più della media lombarda (6,8%), così come rispetto ai valori di eccellenza: in Brianza i 100 si fermano al 3,92%, contro la media lombarda del 4,3%. Lo stesso vale per i diplomati con lode: nella provincia targata MB si fermano allo 0,91%, contro l’1,1% della media regionale. Sui valori estremi più bassi la provincia più virtuosa è Mantova, dove solo il 3,99% ha chiuso la maturità con il minimo dei voti (60/100) e con il 5,65% di studenti che ha preso 100/100, più le lodi, anch’esse sopra la media regionale, cioè il 2,44%, superato solo da Cremona che ha il 6,55% di studenti con il massimo dei voti e il 2,67% di 100/100 e lode. Non è significativo fare i confronti tra Brianza e media nazionale essendo le realtà molto variegate, legate ai crediti ottenuti nel triennio a giudizio dei docenti e dove, peraltro, gli studenti usciti con 60/100 sono solo il 5% (rispetto al 7,98% della Brianza), mentre quelli usciti con 100 sono il 7,2% (contro il 3,92% dei loro compagni brianzoli). Ma si sa che le valutazioni sono del tutto legate alle situazioni locali, come il 2,6% di cento e lode della media nazionale che in Lombardia viene solo sfiorato nella provincia di Cremona (2,67%). "Da sempre – sottolinea Aldo Melzi, dirigente dell’istituto Mapelli – i voti dei ragazzi brianzoli e lombardi sono inferiori a quelli dei loro compagni del Centro-Sud, salvo poi distinguersi con risultati brillanti nelle prove Invalsi, con esiti pari ai migliori colleghi europei. I nostri docenti usano spesso una gamma ristretta di voti. Per questo raccomando sempre ai miei insegnanti di utilizzare tutta la gamma dei voti: se non arrivi mai al 10 in pagella, poi diventa più difficile il 100 alla maturità. Invece, non bisognerebbe avere paura di valorizzare e premiare chi merita. Bisogna cambiare il modo di valutare".