Maturità, voti più bassi in Brianza rispetto alla media regionale e ancora di più rispetto a quella nazionale: giudizi più severi o studenti meno preparati? La prima delle due, secondo i presidi. L’Ufficio scolastico regionale traccia un bilancio della maturità su un campione di 57.147 studenti interni (il 77% dei 74.317) che hanno sostenuto la maturità e 802 esterni (il 30,3% su 2.643). Nella provincia di Monza e Brianza il campione preso in esame è stato di circa 4.600 studenti su circa 6mila candidati. Il gruppo più numeroso è quello dei ragazzi che hanno terminato la maturità con esito tra i 61/100 e i 70/100 che sono il 32,72%, in linea con tutti i loro compagni lombardi. A seguire, il gruppo che ha preso dai 71-80 centesimi che sono il 30,22%, altrettanto in linea con la media lombarda, come del resto quelli nella fascia 81-90 (15,11 per cento) e nella fascia 91-99 centesimi (il 9,14%).
Gli studenti brianzoli si differenziano dalla media regionale nei valori estremi, sia in alto che in basso. Infatti il 7,98% dei candidati brianzoli ha preso 60 centesimi, oltre un punto percentuale in più della media lombarda (6,8%), così come rispetto ai valori di eccellenza: in Brianza i 100 si fermano al 3,92%, contro la media lombarda del 4,3%. Lo stesso vale per i diplomati con lode: nella provincia targata MB si fermano allo 0,91%, contro l’1,1% della media regionale. Sui valori estremi più bassi la provincia più virtuosa è Mantova, dove solo il 3,99% ha chiuso la maturità con il minimo dei voti (60/100) e con il 5,65% di studenti che ha preso 100/100, più le lodi, anch’esse sopra la media regionale, cioè il 2,44%, superato solo da Cremona che ha il 6,55% di studenti con il massimo dei voti e il 2,67% di 100/100 e lode. Non è significativo fare i confronti tra Brianza e media nazionale essendo le realtà molto variegate, legate ai crediti ottenuti nel triennio a giudizio dei docenti e dove, peraltro, gli studenti usciti con 60/100 sono solo il 5% (rispetto al 7,98% della Brianza), mentre quelli usciti con 100 sono il 7,2% (contro il 3,92% dei loro compagni brianzoli). Ma si sa che le valutazioni sono del tutto legate alle situazioni locali, come il 2,6% di cento e lode della media nazionale che in Lombardia viene solo sfiorato nella provincia di Cremona (2,67%). "Da sempre – sottolinea Aldo Melzi, dirigente dell’istituto Mapelli – i voti dei ragazzi brianzoli e lombardi sono inferiori a quelli dei loro compagni del Centro-Sud, salvo poi distinguersi con risultati brillanti nelle prove Invalsi, con esiti pari ai migliori colleghi europei. I nostri docenti usano spesso una gamma ristretta di voti. Per questo raccomando sempre ai miei insegnanti di utilizzare tutta la gamma dei voti: se non arrivi mai al 10 in pagella, poi diventa più difficile il 100 alla maturità. Invece, non bisognerebbe avere paura di valorizzare e premiare chi merita. Bisogna cambiare il modo di valutare".