Il Centro Maria Letizia Verga fa scuola di Sport Therapy anche all’estero. Ricercatori e volontari si sono impegnati pure in una sfida di orienteering inclusivo nel Parco di Monza: a guidare il loro percorso i bambini ricoverati nei centri oncologici coinvolti. Cinquanta ricercatori del “Progetto FORTEe“, un progetto multicentrico internazionale di ricerca scientifica, sono riuniti a Monza. Rappresentano le 16 istituzioni di 8 Paesi europei (Spagna, Italia, Germania, Inghilterra, Francia, Romania, Slovenia e Danimarca) che, coordinate dall’Università J. Gutenberg di Mainz, fanno parte del consorzio di ricerca che sta valutando l’impatto dello sport e dell’esercizio di precisione nel percorso terapeutico dei bambini e ragazzi affetti da malattie oncologiche. Obiettivo: dimostrare scientificamente che l’esercizio fisico e lo sport sono una terapia sicura e potenzialmente efficace per contrastare la fatica, mantenere la forza, la capacità aerobica, la coordinazione e l’agilità nei ragazzi, oltre che per contrastare le problematiche legate alla malattia e alle terapie oncologiche. La definizione dei protocolli di valutazione e dei programmi di allenamento sono stati il primo prodotto scientifico del progetto avviato nel 2021. "L’intero gruppo di medici dello sport, scienziati motori e professionisti del Centro Verga ha partecipato al progetto – spiega Francesca Lanfranconi, responsabile della Sport Therapy –. I protocolli sono in uso in 10 centri europei, oltre a Monza e Milano, coinvolgendo più di 300 bambini e adolescenti che diventeranno 450 al termine della sperimentazione".
Proprio in questi giorni il Comitato Maria Letizia Verga, in collaborazione con l’associazione sportiva PuntoNord e la società Livelox, ha organizzato un evento inclusivo. Una gara di orienteering all’interno del Parco di Monza. I bambini ricoverati sono la mente della gara: una mappa interattiva permette loro di guidare sul campo la propria squadra (ricercatori e volontari di PuntoNord) nella ricerca delle lanterne predisposte lungo il percorso. Attraverso l’app Livelox, come in una “mappa del malandrino“ di Harry Potter, i ragazzi possono vedere e dare istruzioni in tempo reale alle proprie “gambe“ che si muovono nei boschi.