DARIO CRIPPA
Cronaca

La pietra dello scandalo. Abusi sui minori a Seregno. Don Samuele condannato

In primo grado il Tribunale ecclesiastico ha stabilito pene molto severe: proibizione perpetua a contatti coi ragazzi. Per 5 anni niente attività sacerdotale.

Don Samuele Marelli non potrà risiedere (per 5 anni) nel terrirorio dell’Arcidiocesi

Don Samuele Marelli non potrà risiedere (per 5 anni) nel terrirorio dell’Arcidiocesi

Per 5 anni non potrà fare il prete. Per dieci non potrà nemmeno confessare. Per tutta la vita non potrà avere a che fare con altri ragazzini. In attesa dell’inchiesta penale aperta alla Procura di Monza, ci è andato giù pesante il Tribunale ecclesiastico con don Samuele Marelli, il sacerdote in servizio per anni a Seregno e sospeso per presunte molestie nei confronti dei ragazzi che frequentavano l’oratorio.

Atteggiamenti poco consoni, apprezzamenti, contatti. "Facciamo la doccia nudi tutti assieme" alcune delle frasi che rivolgeva ai ragazzi. Almno una ventina i casi raccolti. Dopo le reprimende pronunciate di recente all’arcivescovo di Milano, Mario Delpini ("la nostra Chiesa è ferita") è arrivata la sentenza con cui si è concluso il primo grado di giudizio del processo canonico, nel quale don Samuele Marelli era imputato di abusi sessuali sui ragazzini in oratorio. Marelli, ex direttore della Fondazione Oratori Milanesi, all’epoca dei fatti era vicario della congregazione Giovanni Paolo II di Seregno e coordinatore delle attività pastorali giovanili di sei parrocchie. Non a caso a dare notizia della sentenza ieri mattina dopo la messa alla chiesa di San Giuseppe a Seregno è stato il vicario episcopale della Zona 5 (Monza) Michele Elli. Il Tribunale ecclesiastico ha comunicato di aver riconosciuto la colpevolezza del sacerdote, in riferimento a due fattispecie delittuose per l’ordinamento canonico: atti contro il sesto comandamento del decalogo con minore da parte di un chierico e atti contro il sesto comandamento del decalogo da parte di un chierico con persona maggiorenne, compiuti tramite abuso di autorità. Questa la pena inflitta: la proibizione, per cinque anni, di risiedere nel territorio dell’Arcidiocesi di Milano; la proibizione, per cinque anni, dell’esercizio pubblico del ministero sacerdotale; la proibizione perpetua di cercare contatti volontari con minori, se non alla presenza di un accompagnatore maggiorenne; la privazione, per dieci anni, della facoltà di confessare e di poter svolgere attività di direzione spirituale; la proibizione perpetua di cercare contatti volontari, attraverso qualunque mezzo, con persone che erano canonicamente domiciliate a Seregno nel periodo in cui don Samuele ha svolto lì il ministero sacerdotale. Ogni pena canonica – fanno sapere dall’Arcidiocesi – aè sempre finalizzata a ottenere il ristabilimento della giustizia, il pentimento del reo e la riparazione dello scandalo".

E, trattandosi di una sentenza in primo grado di giudizio, è soggetta a possibile appello e non è dunque da considerarsi come definitiva. Monsignor Elli ha anche espresso "nuovamente la vicinanza a tutte le persone coinvolte e che hanno sofferto per questa vicenda".